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Valdera Avvelenata e Tat, "No base e discariche"

Il coordinamento di associazioni rinnova l'impegno contro le cementificazioni e i nuovi impianti. Prevista una raccolta firme su Tenuta Isabella

Il gruppo di Valdera Avvelenata e del Movimento Tat

Il coordinamento Valdera Avvelenata, insieme al Movimento Tutela Ambiente e Territorio di Montefoscoli, torna alla carica. Dopo la manifestazione di fronte al Comune di Pontedera, infatti, i membri dei due gruppi rilanciano il fronte unito contro le discariche, la cementificazione e la base militare diffusa.

"A Montefoscoli continuano le maleodoranze che arrivano dalla discarica di Legoli: abbiamo fatto numerose segnalazioni ad Arpat, ma senza alcun esito - ha spiegato Sofia Donalisio, tra i membri del Movimento Tat - turismo e agricoltura non possono coesistere con le discariche: dobbiamo decidere cosa privilegiare".

"La discarica, inoltre, scoraggia la raccolta differenziata: a Peccioli si arriva soltanto al 30%, mentre a Palaia in 6 mesi siamo arrivati all'80% - ha aggiunto - non ci dimentichiamo, poi, del progetto dell'impianto di ossicombustione: è una tecnologia poco sperimentata, che in Puglia, a Gioia del Colle, ha dato risultati deludenti. Il Tar ha addirittura bloccato la sperimentazione".

Un punto di vista condiviso anche da Valdera Avvelenata. "La Valdera rappresenta il 5% del territorio toscano, ma accoglie il 50% dei rifiuti di tutta la Toscana - ha spiegato Antonio Piro - noi vogliamo che chiuda la discarica, non contempliamo alcun tipo di impianto di ossicombustione".

La polemica, poi, si lega alle criticità del Green Park e al progetto di base militare diffusa, che dovrebbe interessare la Tenuta Isabella nel territorio comunale di Pontedera. "Presto daremo inizio a una raccolta firme per avere risposte in merito dal Comune - ha detto  Francesca Mangani del gruppo No Base Pontedera - finora il sindaco si è limitato a dare carta bianca ai vertici regionali e ministeriali, intervenendo solo attraverso su Facebook, ma non c'è un progetto e la cittadinanza non sa nulla: pretendiamo chiarezza e informazioni ufficiali, perché decisioni di questa portata non possono essere prese tenendo i cittadini all’oscuro".

A partire dalla domani, infatti, No Base Pontedera renderà possibile firmare la petizione al circolo Arci Il Botteghino della Rotta, mentre a Gennaio sono previste iniziative pubbliche e punti di raccolta firme in centro città.

"Durante il nubifragio di Novembre, il Green Park e la Tenuta Isabella sono rimasti allagati - ha aggiunto Alessandra Benvenuti - la Valdera, ormai, è un territorio devastato e l'alluvione ha dimostrato che è anche fragile: è inutile spendere altri soldi in nuove cementificazioni. Anzi, serve mettere in sicurezza: se ci fosse già stata la base, con il nubifragio sarebbe stata una catastrofe".

Da Valdera Avvelenata, infine, hanno fatto sapere di aver inoltrato un esposto a magistratura, Comune, Arpat e Ausl per chiedere conto delle conseguenze dell'alluvione sul Keu presente al Green park. "Un esposto caduto nel vuoto - hanno concluso - ci ha risposto soltanto l'Ausl, spiegando come non fosse loro competenza. Il materiale, che è ancora presente, doveva essere rimosso ben prima: si tratta di un pericolo ambientale molto vicino a case e scuole".