La mappa interattiva che pubblichiamo a fine articolo è esplicita: la Valdera con il voto di Giugno è cambiata politicamente. Non domina più il rosso del centrosinistra. I colori del centrodestra e delle liste civiche adesso occupano sette comuni.
I sindaci Brogi di Ponsacco, Terreni di Casciana Terme-Lari e Bini di Terricciola passeranno alla storia per aver consegnato il comune alla destra. Gasperini, Mori e Arcenni per aver sconfitto la sinistra egemone dal dopoguerra. Tarrini a Chianni per aver mantenuto la sua “autonomia chiannerina”, Barbafieri a Lajatico per aver spaccato un comunità fortemente identitaria su un referendum, Cecchini per aver dimostrato che prima contano la competenza e le persone e poi i partiti ed i segretari. Il Partito Democratico ed i suoi esponenti pisani ne prendano atto e ne discutano. Meglio nelle loro stanze che sulla stampa.
In Valdera quindi quali scenari si apriranno ? Alle visioni di Franconi da “Pontedera città del possibile” e di Macelloni da “Peccioli Borgo dei Borghi”, i neo sindaci dovranno certo fare attenzione ed apportare un loro contributo che superi le posizioni ideologiche e di campanile e non si fermi alla soluzione di esigenze tecniche di accorpare i servizi amministrativi fuori o dentro l’Unione o magari in qualche altro soggetto pubblico da mettere in campo.
La Valdera in Toscana, come l’Italia in Europa, deve avere una sua visione del futuro. Essere attrattiva mettendo a terra le proprie idee con la concretezza delle imprese, dei professionisti e dei lavoratori che hanno garantito benessere e sviluppo a questo territorio strategico per la Regione Toscana.
Le politiche sul turismo, sulla promozione, sugli eventi e la cultura, sulle offerte formative e sui trasporti pubblici e la mobilità non possono essere discusse e condizionate da visoni miopi dei singoli municipi.
Un progetto strategico come Linking Valdera può essere un buon punto di ripartenza per evitare una colorazione sfumata del territorio e delle idee sulle quali lavorare nei prossimi cinque anni.