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"Via Veneto deve restare così"

Lo dice Enrico Nieri, titolare di un negozio all'inizio di via Via Veneto. Continua il dibattito sul senso unico, interviene anche FdI

"Questa è una storia che parte da lontano",dice Enrico Nieri, gestore di un negozio all'inizio di via Veneto vicino al ponte e specializzato in cancelleria, cartucce stampanti e altro. 


La storia e quella del primo tratto di Via Veneto, fino alla rotonda con l'incrocio della Tosco Romagnola, che qualcuno vede e vorrebbe a senso unico. Mentre altri, come Enrico Nieri, no. 

Come è ora. Solo il venerdì, sabato e domenica sera, via Veneto è chiusa fino a via Fiorentina con tanti vigilanti di servizio, ma il problema principale è quello delle due corsie di marcia o una sola.


"In via Veneto ci sono due o tre attività di ristorazione-pub. Sono contrario al senso unico - spiega Nieri con calma e pacatezza, all'opposto di alcuni baristi che invece esprimono toni forti e legati al crollo di clienti - e già sette od otto anni fa il senso unico fu bocciato. Anch' io sono contrario al senso anche per una questione di principio. Infatti, quando si valuta di aprire un'attività commerciale, io la aprii 19 anni fa, si devono valutare i pro e i contro. Se uno apre in via Vittorio Veneto l'aspetto positivo è la grande viabilità mentre l'aspetto negativo è la mancanza di spazio per lasciare l'auto. Mentre per i bar il problema è che manca lo spazio esterno. Uno sa queste cose e valuta, mentre non è corretto andare a modificare le condizioni che hanno portato a prendere le decisioni".

"Per quanto riguarda la pericolosità, con inevitabili incidenti - aggiunge Nieri - siamo a un livello e una casistica normale. E se si toglie un'utenza di cittadinanza normale, non vorrei che si creasse ora il contrario. "

Intanto, sull'argomento, Fratelli d’Italia  "Si schiera al fianco di tutte le attività di via Vittorio Veneto gravemente penalizzate a causa della mancata concessione da parte del comune dell’utilizzo del suolo pubblico."

"I locali della zona - dicono Bagnoli e Arcenni - hanno usufruito per adesso dello spazio esterno solo nei fine settimana dalle 19 alle 23, quando viene chiuso il tratto dal ponte Napoleonico fino all'intersezione con via Fiorentina. Ma questa misura è senza dubbio insufficiente. Non si può lavorare solo nelle ore serali del fine settimana. I vari locali, bar, ristoranti, pizzerie e pub, che risultano gravemente penalizzati e soffrono di mancati guadagni, devono avere la possibilità di usare lo spazio esterno tutti i giorni della settimana. Non esistono attività commerciali di serie A e di serie B, è bene ricordarlo all’Amministrazione comunale, che invece di mettere il bastone fra le ruote, dovrebbe sostenere tutti quegli imprenditori che hanno scelto di investire soldi e mettere la passione nelle loro attività a Pontedera. Se si continua così, invece, molti di questi locali rischiano la chiusura una volta per tutte."