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Provaci ancora...Alì

Mouhamed Alì Ndiaye pronto ad andare avanti verso il titolo mondiale nonostante il pareggio di Brindisi

Pontedera - Dovranno riprovarci nei prossimi sessanta giorni Mouhamed Alì Ndiaye e il francese Christoph Rebrasse, dovranno tornare a incrociare i guantoni per disputare il titolo di campione europeo dei super medi. Altra soluzione che la federazione lasci combattere sia il francese che Alì per il titolo mondiale: "Di sicuro - dice Alì - Io non mollo" - L'incontro brindisino si è chiuso in parità, primo match al francese sul punteggio 118, 111 secondo 114 a 114, il terzo 115 a 113 per il senegalese cresciuto nella tradizione pugilistica di Pontedera. Il verdetto però non è piaciuto ai transalpini che non hanno mancato di polemizzare. Nell'incontro Mouhamed Alì Ndiaye 33 anni, alle spalle varie vittorie alcune per KO, ha dimostra troppa tensione e forse è proprio questo che gli ha impedito di esprimere le sue doti di leggerezza ritmo e potenza. Il francese invece più fermo sulle gambe , ma più concentrato, nella prima ripresa riesce a mettere a segno colpi pesanti dal centro ring con il suo sinistro, spesso in combinazione a due con il destro. La prima ripesa si chiude a favore del francese, che indubbiamente ha dominato, la seconda in parità per alcuni sarebbe dovuta andare a francese, ma Alì non ha mancato di reagire con jab e movimento agli attacchi del transalpino. L'ultimo round va ad Ali per un punto e nell'ultima frazione infatti il pugile pontederese riesce a ritrovare la concentrazione e mettere in seria difficoltà il transalpino penetrando la sua difesa con destro e varie combinazioni. Per i giudici però l'incontro si chiude in parità. Mouhamed Alì Ndiaye dovrà tornare sul ring se vuole strappare il titolo al francese, se vuole dare corso al suo sogno e continuare al strada verso il titolo mondiale dei super medi. Intanto a ponderata un po' di delusione per il verdetto dei giudici c'è, anche se la città tra due mesi sarà ancora tutta con il pugile arrivato dal Senegal, che oggi incarna la buona integrazione quella riuscita, quella che rende tutti cittadini uguali senza distinzioni di colore della pelle, religione e di censo.