Spettacoli

​Quando il teatro racconta e unisce un quartiere

Cittadini, commercianti, associazioni, ragazzi della comunità per minori in scena con lo spettacolo “Lettere a Extra Pontem”. Tre repliche nel weekend

Storie e frammenti di vita del quartiere Fuori del Ponte diventano uno spettacolo teatrale. Gli attori, però, non sono dei professionisti, ma quei cittadini che il quartiere lo vivono ogni giorno. È arrivato a compimento il progetto Extra Pontem, realizzato dalla Fondazione Pontedera Teatro, il Comune di Pontedera e promosso dalla Regione.

Sotto la direzione artistica della regista danese Anna Stigsgaard, frutto dell’impegno di mesi di interviste, incontri e prove assieme ai tanti cittadini che hanno partecipato, lo spettacolo dal titolo appunto Lettere a Extra Pontem andrà in scena in tre repliche per tutto il fine settimana: venerdì 10, sabato 11 e domenica 12 al Teatro Era. Lo spettacolo avrà un prezzo d’ingresso di due euro e l’incasso sarà totalmente devoluto all’Associazione di Volontariato Onlus CDKL5.

Iniziato a ottobre 2013, dopo l’esperienza maturata con il progetto La Stazione, attraverso laboratori con gli studenti del liceo e con i ragaz­zi della comunità familiare di via Colombo, interviste, concerti, letture e incontri con persone e associazioni del posto, è nato questo spettacolo corale, che unisce le varie realtà che compongono l’identità del quartiere al di là del ponte Napoleonico.

“Di nuovo in scena un quartiere, quello Fuori del Ponte – ha commentato l’assessore Liviana Canovai – con storie raccontate da cittadini, associazioni, dalla scuola, allo scopo di delineare un’immagine corale e viva di un luogo importante della città, valoriz­zando le relazioni e accentuando il senso di appartenenza e di identità”.

In occasione dello spettacolo, l’11 ottobre alle 18 nel cortile del Teatro Era verrà inaugurata anche la mostra fotografica I volti di un quartiere, che documenta il viaggio del fotografo Simone Rocchi tra i commercianti di Fuori del Ponte. “Quando mi è stato chiesto di seguire fotograficamente questo progetto – ha commentato Rocchi – non sono riuscito neanche a pensarci due volte, sono cresciuto lì, For der Ponte, quindi avere davanti all’obiettivo soggetti che mi hanno visto bambino è stato per me molto emozionante. I commercianti sono sempre la faccia di un quartiere e non potevano non essere partecipi di un progetto simile”.