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​Quando su Pontedera caddero le bombe

Il 18 gennaio morirono subito un centinaio di cittadini e altri nel prosieguo dei giorni. E tutti gli altri cittadini lasciarono la città.

Due corone sono state deposte dall' amministrazione comunale di Pontedera alle lapidi di Palazzo Stefanelli e in piazza della Concordia, che ricordano le vittime dei tragici bombardamenti americani avvenuti in città tra il 18 e il 21 Gennaio 1944. 

Bombe che causarono 130 morti e che colpirono fabbriche, a cominciare dalla Piaggio, ed abitazioni. Molte persone persero la vita in una zona all'aperto, l'orto del Rosati, che era considerata un rifugio naturale e sulla quale, invece, caddero le bombe sganciate dagli aerei provenienti dal sud Italia,.

Alla cerimonia hanno preso parte le autorità militari e religiose, le forze di Polizia e Polizia Locale, l'Anpi, l'Ancri, le Associazioni Combattentistiche e d'Arma, l'Istituto del Nastro Azzurro.

Il vicesindaco Alessandro Puccinelli, nel suo intervento, ha sottolineato come "ricordare quei momenti e quella tragedia significa ripetere con grande forza che la guerra rappresenta in ogni circostanza la vera sconfitta dell'umanità". 

Alla fine del secondo conflitto mondiale Pontedera contò 370 morti e 1200 feriti su una popolazione che allora non raggiungeva i 20mila abitanti e, in città, più della metà delle abitazioni furono distrutte o danneggiate, così come anche scuole e fabbriche".