Cronaca

Incendio, nessuno sapeva che in quel capannone vi erano saponi

Dopo il rogo divampato in un immobile dell'area commerciale di Capannoli, scattano gli accertamenti sull'attività di stoccaggio dei detergenti

Dopo che i vigili del fuoco di Cascina hanno domato le fiamme e riportato la sicurezza l'immobile, gli investigatori, primi tra tutti i carabinieri coadiuvati dalla polizia dell'Unione Valdera, stanno cercando di capire come possa essere divampato il rogo che ha interessato nella prime ore del mattino il capannone che si trova nel complesso commerciale di Capannoli dietro il Mercatone Uno, completamente estraneo ai fatti. Dal rogo sviluppatosi verso le 7 si è alzato un fumo denso che in breve ha saturato tutto il capannone e anche quelli attigui tra cui l'area vendita del Mercatone che è rimasta chiusa perché resa impraticabile dalle esalazioni. Nell'area oltre al fumo si è anche diffuso un odore acre e i pompieri sono stati costretti ad operare all'interno dell'immobile con le bombole e le maschere. Ad andare a fuoco vari pancali di detergenti che erano stati stoccati nel capannone, dove secondo una prima ricostruzione dei fatti sarebbero anche stati lavorati per poi essere commercializzati.

Nella tarda mattinata il sindaco di Capannoli ha emesso un'ordinanza per isolare l'area e garantire la sicurezza, assicurandosi che nessuno vi entrasse. Inoltre con il provvedimento il primo cittadino, Fatticcioni che è stato sul posto per tutto il tempo ha anche imposto la corretta rimozione dei saponi andati a fuoco, dato che contengono sostanze potenzialmente nocive per l'ambiente. Al momento però da Arpat e dalla Asl non sono stati presi provvedimenti, se non quelli necessari ad evitare che le acque di scolo entrate in contatto con il sapone per spegnere l'incendio si disperdessero nell'ambiente e nei corsi d'acqua limitrofi. Nel pomeriggio infatti il piazzale e le strade attigue sono state pulite e spazzate da appositi mezzi.

I vigili del fuoco di Cascina hanno dovuto lavorare per circa cinque ore per completare lo spegnimento dell'incendio e assicurarsi che non vi fossero altri pericoli nell'area. Al momento però ci sono vari interrogativi su come si sia sviluppato il rogo e sul perché all'intero del magazzino vi fossero ingenti quantità di sapone.

Per il Comune infatti l'intera struttura doveva essere vuota, ovvero gli uffici municipali non erano stati informati della presenza di questa attività che lavora saponi secondo quanto appurato subito dopo l'incendio. Su questo aspettto infatti gli inquirenti e i vari enti competenti stanno cercandi di fare chairezza. Stando ai documenti in possesso dell'ufficio Suap di Capannoli il capannone avrebbe dovuto essere vuoto dopo che la precedente attività produttiva che lo occupava aveva dichiarato la cessazione dell'esercizio. Un'aspetto tutto da chiarire e che potrebbe avere risvolti giudiziari se gli investigatori non ci vedranno chiaro.