Politica

Quella fusione che non s'ha da fare

Dopo Lari e Casciana Terme si riaccende il dibattito sull'unificazione tra Pontedera e Calcinaia

VALDERA - La fusione tra Lari e Casciana Terme riapre una questione, che nell'Unione dei Comuni della Valdera da più di un anno si cerca di ignorare. Uno dei nodi più spinosi è quello dei rapporti tra Pontedera e Calcinaia in termini di possibili fusioni. Circa un anno fa dal Pd locale arrivò la proposta di fondere i Comuni, poi il dibattito interno al partito per le questioni nazionali la surclassò. Eppure la questione è più viva che mai. I Comuni più piccoli, quelli con meno di 5000 abitati, entro la fine del 2013, dovrebbero fondersi con un vicino più grande, secondo la legge sulla riorganizzazione degli enti locali e questo potrebbe cambiare gli assetti politici all'interno dell'Unione dei Comuni della Valdera. Chi oggi pesa molto, come Pontedera e la stessa Calcinaia un domani, dopo un eventuale fusione delle realtà dell'Alta Valdera, potrebbe perdere il primato rappresentato dalla popolazione e dall'estensione territoriale. Ecco perché c'è chi non vedrebbe di cattivo auspicio una fusione tra Pontedera e Calcinaia, come alcuni esponenti democratici, anche se la posizione espressa dalla Ciampi non lascia molto spazi all'immaginazione almeno nell'immediato. Millozzi, il sindaco di Ponderata, intanto tace, forse in attesa che qualcuno, magari dal partito, riapra il dibattito sulla fusione dei due Comuni. Per il sindaco di Calcinaia il suo Comune da un'eventuale fusione avrebbe solo da rimetterci in autonomia e peso politico, sicuramente non in termini economici, visti i cospicui incentivi che il governo promette a quelle amministrazioni che intraprendono la strada della fusione.