Attualità

Il regalo è doppio se è solidale

Sempre più aziende scelgono di acquistare oggetti prodotti nei paesi svantaggiati finanziando campagne umanitarie. Una tendenza lieve ma significativa

Nonostante la crisi, o forse proprio a causa di essa, sono sempre più le persone che scelgono di acquistare oggetti prodotti in paesi lontani, sapendo che i loro soldi andranno a finanziare progetti umanitari. Sono i cosiddetti regali solidali, poco costosi, ma quasi sempre lavorati a mano da persone in condizioni svantaggiose all'altro capo del mondo . In altre parole, una sorta di regalo "doppio".

"Quest'anno abbiamo registrato un incremento delle vendite" fanno sapere dalla Bottega del commercio Equo e solidale di via I Maggio a Pontedera. Chi parla è Elisabetta Rocchi, ma a gestire il negozio, con lei, ci sono i volontari dell'associazione Senza Confini. "Notiamo anche un felice incremento di clienti fra ditte e uffici - informa Elisabetta - rispetto agli anni scorsi sono aumentate quelle che decidono di comprare i nostri prodotti per donarli ai dipendenti".

In genere si tratta di piccoli oggetti: soprammobili, borse in materiale riciclato, paglie, quaderni, tazze e ceramiche. Ci poi i cesti alimentari che vanno bene per le ditte: "In tutto sono una decina gli uffici e le aziende che si rivolgono a noi - prosegue Elisabetta - sono quasi tutte della Valdera, ma quest'anno ne abbiamo avute anche una di Cascina e una di Pisa".

Gli oggetti sono realizzati da persone coinvolte in vari progetti umanitari. I proventi, spiegano dalla Bottega, convogliano attraverso società cooperative e onlus per raggiungere gli stessi autori dei manufatti: "I soldi vengono perlopù spesi per garantire loro uno stipendio minimo, sanità e istruzione".

Vendere i prodotti è importante per chi presta il suo servizio in questo campo. Ancora di più lo è far conoscere le iniziative che gettano le basi per questo genere di commercio: "Abbiamo ospitato una Onlus che lavora in Kenya - racconta ancora Elisabetta - adesso stiamo vendendo terracotte e strumenti musicali assemblati da persone affette da poliomelite. E' importante che il cliente conosca queste situazioni".

Un'altra piccola realtà è la Bottega solidale di Bhalobasa, a Perignano. Il negozio si trova in via Gramsci e offre i suoi prodotti con lo stesso metodo di raccolta fondi. Il tutto è quasi a costo zero, essendo la bottega gestita da volontari (come nel caso di Pontedera): si chiamano Simonetta Bagnoli e Maria Grazia Lugetti.

Vendono collane, orecchini, coperte, e altra oggettistica. Anche qua, le vendite natalizie vanno bene: "Piacciono molto le collane di carta - spiegano dal negozio - prodotte lasciando essiccare al sole dei fogli colorati, che poi vengono intrecciati a mano per un risultato davvero notevole. Noi li riteniamo delle piccole opere d'arte a un prezzo modesto". Le collane in questione provengono dalla Repubblica democratica del Congo e dall'Uganda. Altri paesi coinvolti sono il Burkina Faso, l'India, la Tanzania e l'Ecuador.

"Durante l'anno vendono bene anche le bomboniere solidali prodotte dai nostri volontari - spiegano da Perignano. - Ogni oggetto, comunque, ha la sua storia: spesso è possibile risalire al creatore e in ogni caso conoscere il progetto umanitario cui è connesso".

In genere la Bottega di Perignano è aperta tre giorni a settimana, dal martedì al giovedì. Per le feste resterà aperta oggi e domani dalle 18 alle 20.