Cronaca

Era affiliato a un'organizzazione dedita a spaccio ed estorsione

L'uomo di 45 anni già in carcere, è stato ritenuto dagli inquirenti vicino a un sodalizio camorristico che operava in Toscana

C'è anche un cittadino residente a Capannoli tra i destinatari della misure restrittive eseguite dalla polizia di Stato nell'ambito dello smantellamento di un sodalizio criminale architettato da vari clan camorristici, che spacciavano stupefacenti in tutta la toscana e gestivano un giro di estorsione. Il gip ha concesso anche per Arturo Storico residente a Capannoli le misure cautelari, notificate in carcere visto che si trovava già agli arresti per vari reati tra cui anche un ruolo nel colpo al portavalori nel 2012 a Pontedera.

Gli altri arrestati facevano affari in tutta la toscana, i 18 arrestati nell’ambito di un’operazione coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli sulle infiltrazioni della camorra al di fuori della Campania.

Abitavano in Toscana da trent’anni ed erano diventati il punto di riferimento del clan dei casalesi sette di loro, che fornivano supporto logistico alle famiglie Schiavone, Iovine e Russo, agevolando la latitanza di altri affiliati, anche con ruoli chiave. Il clan dei Casalesi è così riuscito a infiltrarsi nel tessuto economico toscano e a espandere la sfera di interessi.

Agli arresti domiciliari anche due dipendenti della polizia in servizio alla presidenza del consiglio e la Camera dei deputati accusati di aver rivelato informazioni coperte da segreto istruttorio su persone intercettate o oggetto di indagini, alcune ritenute affiliate al clan dei Casalesi. Uno dei due avrebbe dato informazioni anche a politici, imprenditori e ad alte cariche degli apparati statali. Non si escludono collegamenti con la vicenda degli appalti expo e dell’arresto dell’ex ministro Scajola.