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La terra che trema ventisette volte

A circa 60 chilometri dai luoghi distrutti dal sisma, a Rieti abita Rossella Fastelli, originaria di Ghizzano. Nella notte coi figli è corsa in strada

Rossella Fastelli (foto da Facebook)

"La mia testimonianza ha poco valore, da noi oltre che la paura non abbiamo avuto altro. I danni e i morti sono stati nei paesi intorno". Ma quell'intorno è appena a 60 chilometri, in linea d'aria anche meno. La distanza fra il "solo" tremare e le desolanti macerie, fra Rieti e le disastrate Accumoli e Amatrice.

Rossella Fastelli, originaria di Ghizzano di Peccioli ma da anni residente nella città laziale, le ha sentite tutte quelle scosse di terremoto magnitudo 6.0 che nella notte hanno colpito il Centro Italia e in particolare le province di Rieti e Ascoli Piceno. "Fino a stamattina ne hanno contate ventisette di scosse. Qua dove abito io crolli non ce ne sono stati, ma la terra ha tremato forte e io e i miei figli siamo usciti in strada. Ci siamo ritrovati in piazza insieme a una marea di altra gente spaventata".

Dopo la paura però, per fortuna, a Rieti non è rimasto alcun segno del terremoto, se non qualche strascico di scosse sismiche. "Adesso vediamo le immagini in tv e su internet e sentiamo passare elicotteri e ambulanze", ha raccontato Rossella, turbata da quel che accade a pochi chilometri, ma felice di star bene e di aver ricevuto tanti messaggi da amici e conoscenti toscani preoccupati.

Intanto, cresce il bilancio dei morti che adesso, secondo le principali agenzie nazionali di stampa, sarebbero 38. Ma sono ancora molte le persone segnalate sotto le macerie. Delle vittime, 10 risultano ad Arquata e Pescara del Tronto (provincia di Ascoli Piceno) e 28 ad Amatrice e Accumoli.

La più forte scossa avvertita è stata quella di sesto grado della scala Richter registrata alle 3,36, con epicentro a due chilometri da Accumoli e ipocentro a soli 4 chilometri di profondità.

Le scosse forti sono tornate alle 4,32 e alle 4,33, stavolta con epicentro vicino Norcia e Arquata del Tronto, a circa otto chilometri di profondità.

Alle 6,30 del mattino erano cinque le repliche di magnitudo 4, oltre cinquanta quelle superiori al secondo grado.