Attualità

Liceo Montale al top per l'internazionalizzazione

L'istituto pontederese è stato premiato da Fondazione Intercultura come modello per la mobilità di studenti e docenti: nel futuro una cattedra europea

Il liceo "Montale" di Pontedera

Tra le scuole modello per l'internazionalizzazione di tutta Italia c'è anche il liceo "Montale" di Pontedera. Un grande riconoscimento per l'istituto superiore della città, che ha ricevuto il premio dalla Fondazione Intercultura per l'impegno, ormai decennale, per quanto riguarda i processi di internazionalizzazione e i programmi di mobilità per studenti e docenti.

Il liceo, infatti, da oltre trent'anni partecipa attivamente a progetti internazionali, iniziando con i programmi Comenius e Leonardo e proseguendo, oggi, con Erasmus. Quindi, i numerosi progetti di internazionalizzazione, da quelli relativi alle materie scientifiche come Math Motivation, coordinato dall’Ufficio scolastico regionale di Sofia, capitale della Bulgaria, a quelli per l’apprendimento delle lingue con nuove tecnologie. 

Fino alla costituzione, nell'anno scolastico 2022/2023, della Rete Iris, un network di scuole finalizzato a promuovere i processi di internazionalizzazione. L’istituto, vista la sua esperienza, infatti, ha aperto la collaborazione con scuole dove la progettazione europea era del tutto assente.

Nel corso dell'attuale anno scolastico, invece, grazie ai fondi Erasmus, il "Montale" ha realizzato ben 137 mobilità per studenti e 73 mobilità per il personale, suddivisi tra Paesi come Spagna, Svezia, Turchia, Finlandia, Portogallo, Francia, Macedonia del Nord, Lettonia e Slovacchia. In futuro, invece, la scuola punta a istituire la cattedra di Cultura europea, progetto già presentato nell'ambito del programma Jean Monnet alla Commissione Europea e in grado di offrire corsi specializzati e seminari; e ancora, lo sviluppo delle mobilità lunghe per gli studenti, con soggiorni di studio e scambi internazionali di durata superiore a un mese.

Un'attività densissima per l'istituto presieduto dalla professoressa Lucia Orsini, che è valso appunto il riconoscimento a livello nazionale, ritirato a Roma dal professor Marco Mannucci e dal direttore amministrativo Raffaele Bianco.