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"L'Italia mi ha aperto le braccia"

La storia di Rudina Hakani, 44 anni. Insegnante in Albania, poi badante, operaia e adesso educatrice al fianco delle donne. Le svolte della sua vita

Rudina Hakani col sindaco Simone Millozzi

Il mio cavallo di battaglia è lottare per i diritti umani, di tutte le persone. Perché la delinquenza, che è sorella dell'indifferenza, non ha colore né etnia”.

Pontedera ha una nuova cittadina italiana, dopo il giuramento sulla Costituzione avvenuto questa mattina: la coordinatrice del Forum Percorsi di cittadinanza Rudina Hakani che ha festeggiato anche con un post su Facebook l'avvenimento: “Oggi Italia mi ha aperto le braccia. Mi ha chiamata figlia sua. Un lungo percorso. Un percorso in cui ho trascorso gioie e tristezza., durante il quale l'Italia mi ha dimostrato affetto, ma qualche volta anche crudeltà. Ho lottato finora seguendo i miei ideali, i principi e i valori dell'umanità. Non è un semplice foglio di carta. Mi permetterà di continuare la mia lotta, senza ostacoli burocratici”.

Rudina, 44 anni, è a Pontedera dal 2002: “Sono arrivata in Italia nel 1998 e ho abitato a Rieti. La vita nella penisola non è stata facile, ho fatto tanti lavori, anche contemporaneamente: badante, operaia, baby sitter, donna delle pulizie”.

Una prima svolta avviene nel periodo laziale: “A Rieti, mentre facevo la badante di un avvocato penalista, il figlio, che era parlamentare, mi disse che l'Italia aveva bisogno di persone come me per altre cose, come traduzioni e mediazioni culturali. Da lì ho iniziato a sdoppiarmi, sia badante sia mediatrice e traduttrice”.

La seconda svolta per Rudina avviene ascoltando le parole della figlia: “In Albania facevo l'insegnante. Un giorno di sette anni fa mia figlia Laura, che mi ha raggiunto in Italia nel 2000, mi ha detto che dovevo fare quello che mi piaceva: adesso lavoro come educatrice allo sportello donne dell'associazione Arturo Santa Croce sull'Arno”.

Rudina è pronta a crescere ancora per aiutare la comunità. Questi documenti potrebbero dare il là alla terza svolta: “Adesso con la cittadinanza sarà più facile far riconoscere la laurea in scienze dell'educazione che ho conseguito in Albania nel 1995. Potrebbe aprirmi altre porte...”.