Le donne e gli uomini non soffrono in egual misura delle stesse malattie
e avendo una struttura biologica differente non reagiscono allo stesso modo ai
farmaci somministrati. Un assioma che appare evidente a tutti se si pensa
all'osteoporosi, che colpisce in Toscana una donna su tre e solo un uomo su
sette, piuttosto che alle malattie cardiovascolari che interessano solo un
quarto della popolazione femminile rispetto a quella maschile.
Difetti di
informazione, cui la commissione pari opportunità del consiglio regionale della
Toscana cerca di porre rimedio con un rapporto sulla salute di genere.
Diventa
dunque necessaria una reale medicina personalizzata, che non si limiti a
fornire soluzioni standard a malati differenti, ma una serie di linee guida che la presidente della commissione Rosella Pettinati chiede vengano inserite
nel prossimo piano sanitario e sociale integrato della Regione.