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San Faustino martire, dal 1800 patrono della città

Ma nel 1968 la ricorrenza venne spostata, dall'allora proposto don Bertelli, da agosto al secondo giovedì di ottobre. In Duomo l'urna con le spoglie

Il secondo giovedì del mese di ottobre – ed è così, per definizione, da più di 40 anni – è la festa del patrono della città, San Faustino martire.

Ma chi era San Faustino, la cui urna si trova in Duomo, davanti all’altare della Vergine di Pompei?

“Le spoglie mortali di San Faustino, estratte dal cimitero romano di San Ciriaco, nel 1660 furono assegnate dal Prefetto del Sacrario Apostolico alla compagnia dei Santi Sebastiano e Rocco di Pontedera – spiega Paolo Morelli, docente, studioso di Storia locale e attento ricercatore –. Domenica 8 agosto centinaia di incappati delle confraternite pontederesi e dei paesi vicini, insieme a una folla incontenibile di fedeli, portò in processione la cassa delle reliquie arrivata da Roma. In ricordo di questo evento la festa del santo fu fissata alla prima domenica di agosto e i nostri vecchi usavano dire che la sera del sabato precedente bisognava far festa perché arrivava San Faustino”.

Il 28 maggio 1801 il popolo e il clero di Pontedera, con il consenso dell’arcivescovo di Pisa Angelo Franceschi, elessero San Faustino patrono della città.

Dal 1968 la sua festa è stata trasferita al secondo giovedì del mese di ottobre, su iniziativa di don Vasco Bertelli, appena nominato proposto di Pontedera.

Il trasferimento all’autunno si rese necessario – continua Morelli – perché aveva poco senso festeggiare il patrono quando la città era pressoché deserta a causa delle ferie e ai primi di ottobre riprendevano a pieno ritmo tutte le attività, scuole comprese. Altrettanto sembrò opportuno scindere la festa patronale dalla domenica che doveva restare esclusivamente il giorno del Signore, ma anche avvicinarla alla Fiera ma senza sovrapporla né confonderla, per tenere distinto il sacro dal profano”.