Politica

Sardine in piazza, iniziativa anche a Pontedera

Dopo le circa 7mila persone riunitesi ieri in piazza dei Cavalieri a Pisa, Ghannam preannuncia un'iniziativa anti-odio nella città della Vespa

Meryem Ghannam, promotrice delle Sardine Pontederesi

"La voglia di prenderci il futuro, di sostituire la parola odio con parole come solidarietà, gentilezza, condivisione, modello di sviluppo sostenibile, uguaglianza sociale ed economica, libertà di pensiero ed espressione, sono il faro che guida l’azione delle sardine pontederesi", scrive Meryem Ghannam, promotrice del movimento nella città della Vespa.

"Da quando abbiamo creato la pagina Facebook - prosegue - una marea di persone ci ha chiesto l’amicizia, ha condiviso con noi questo sogno; il sogno di un Paese dove gli unici confini siano quelli dettati dalla Carta Costituzionale. Una marea umana silenziosa che ha abbandonato cellulari e tablet ed è scesa in piazza per esprimere le proprie idee.

E le piazza di mezza Italia, inclusa quella di Pisa ieri, piena di gente di tutte le età ci forniscono l’ossigeno necessario per continuare a credere che questo sia solo l’inizio; l’inizio della presa di coscienza collettiva circa la necessità di fermarsi, riflettere e costruire insieme un futuro fatto di speranza, di proposte vere: diminuire il numero di poveri nel nostro Paese, garantire una sanità pubblica efficiente da nord a sud, scacciare gli arruffoni della politica, rilanciare il mezzogiorno in modo che i ragazzi della mia età possano costruirsi una vita nella loro città di origine, parità di salario a parità di mansione, difendere l’ambiente e promuovere una agricoltura e una zootecnia sostenibile; diciamo NO agli allevamenti intensivi e SI alla dignità degli animali perché come diceva Gandhi “la grandezza di una nazione ed il suo progresso morale si possono giudicare da come tratta gli animali”.

Nei prossimi mesi anche Pontedera sarà protagonista di un evento importante di cui daremo presto comunicazione attraverso la nostra pagina.

Ai ragazzi di Pontedera il mio appello affinché si uniscano a noi e ci aiutino a portare avanti i nostri valori perché, ragazzi, essere nati dalla parte giusta del mondo non è una condizione che dovrebbe essere data per scontata. Nascere e trovarsi costretti a vivere in un Paese assediato, bombardato, terra di violenza e soprusi, dove anche la libertà più elementare viene negata è un buon motivo per provare a fuggire. E dobbiamo capire che quella di tante persone africane e asiatiche è una fuga e non una migrazione. Voltarsi dall’altra parte e far finta che tutto questo non esista è l’ipocrisia più totale che un essere umano possa mettere in atto".