Cronaca

Sospeso dall'attività il promotore finanziario indagato per truffa

Rastrellava denaro dai risparmiatori di Lucca e Pisa

La Consob, l’organismo di vigilanza sugli istituti di credito e le operazioni finanziarie non ha sentito ragioni e alla fine ha sospeso per un anno dall’attività di promotore finanziario un uomo di 47 anni, residente a Santa Maria a Monte. Secondo le indagini svolte in autonomia dalla Consob, nel frattempo c’è anche un filone d’inchiesta portato avanti dalla procura della Repubblica, il 47enne insieme a un assicuratore e ad altri due operatori finanziari, potrebbe aver raggirato 500 persone, rastrellando tra i risparmiatori della Piana di Lucca e della Valdera 12 milioni di euro. Il raggiro messo in atto sarebbe stata abbastanza articolato secondo quanto appurato dalla procura torinese. Il promotore finanziario si faceva consegnare il denaro dai risparmiatori pisani e lucchesi, poi dai fondi d'investimento in cui lo depositava, passava su conti correnti esteri intestati agli alti soggetti attualmente indagati, che lo avrebbero dovuto reinvestire in vari prodotti finanziari. Da qui il denaro sfuggiva a ogni controllo e finiva in istituti di credito domiciliati all’estero e anche nei paradisi fiscali. Le indagini della procura torinese non sono ancora chiuse. Intanto però la Consob ha stabilito di intervenire in via cautelare sospendendo il promotore finanziario per 12 mesi dall’attività, in attesa che la procura arrivi a una richiesta di archiviazione o di rinvio a giudizio da presentare all’ufficio del gip di Torino. Lo stesso gip, che subito dopo l’apertura delle indagini aveva disposto la custodia cautelare ai domiciliari all’inizio del 2012 per il promotore di Santa Maria a Monte. Insomma l’ultimo sviluppo nell’articolata vicenda lo ha scritto la Consob che comunque si è mossa in via cautelare in attesa di un giudizio da parte della magistratura torinese, proprio per sgomberare il campo da ogni dubbio nell’interesse dei risparmiatori lucchesi e pisani presso i quali il promotore e gli altri tre soggetti coinvolti, prelevavano il denaro da reinvestire. Per tutti e quattro il pm torinese ha ipotizzato il reato di associazione a delinquere continuata e truffa aggravata.