Lavoro

Tares, rincari fino al 600% per i commercianti

Si paga a giungo, quando arriverà anche l'Iva al 23% e la prima rata dell'Imu

PROVINCIA DI PISA - La Tares, la nuova tassa sui rifiuti, che archivia Tia e Tarsu, potrebbe diventare una vera e propria “mannaia” per famiglie e commercianti. Il centro Italia è la zona che conoscerà i rincari maggiori. Per le famiglie si stima che in Toscana mediamente la nuova tassa sui rifiuti comporterà un aumento del 30% rispetto al 2012. Per gli esercenti invece andrà anche peggio, perché la Tares mediamente farà lievitare questo costo di gestione del 290%. La nuova tassa distingue tra rifiuto e rifiuto sulla base della tipologia merceologica. L'immondizia dell'ortolano vale di più per la fiscalità, rispetto a quella della boutique. E inoltre c'è il problema che all'interno della Tares si cela una piccola patrimoniale, uno dei principali parametri infatti è dato dalla superficie dell'immobile. I picchi sono previsti per chi tratta generi alimentari: per ristoranti, bar e pizzerie la Tares secondo Confcommercio nazionale, comporterà un aumento del 400% e i negozianti di generi alimentari si troveranno con un aumento del 600%. Ma le brutte sorprese non finiscono qui, infatti il Consiglio dei Ministri della scorsa settimana non ha voluto rimandare la data del pagamento della Tares e alla fine, se nello scenario estremamente fluido della politica romana non ci saranno colpi di scena e nessuno si prenderà la responsabilità di posticipare la data del pagamento, la nuova tassa sui rifiuti i Comuni la riscuoteranno a giungo nello stesso periodo in cui scatterà alla nuova Iva che passerà dal 22% al 23% e la prima trace dell'Imu. Insomma una serie di mazzate per le famiglie e per il commercio che già non gode in molti casi di buona salute, che potrebbe essere troppo pesante. La Confcommercio provinciale di Pisa è intervenuta sulla questione attraverso il suo direttore Federico Pieragnoli che dice: “E' necessario organizzare tavoli tecnici a Pisa e in tutti i comuni della provincia, per concordare un sistema di esenzioni e agevolazioni che i singoli Comuni dovranno necessariamente mettere in campo per evitare uno stillicidio ai danni delle attività commerciali. In un contesto dove la redditività di impresa è crollata, i consumi sono ai minimi storici, l'introduzione della Tares è un colpo mortale per le piccole e medie imprese. La Tares – continua Pieragnoli - è una tassa odiosa, perché è come una patrimoniale, che rovescia il criterio del chi più inquina più paga, visto che calcola la tariffa in ragione della superficie dell'immobile e non della spazzatura prodotta. Una tassa che, dovendo coprire l'intero costo del servizio, avrà come effetto che, tanto più un Comune sarà inefficiente, quanto più costerà gestire i rifiuti, tanto più dovranno pagare cittadini e imprese. Queste sono solo due delle aberrazioni di questa tassa – conclude il direttore Pieragnoli - e a livello locale come Confcommercio Pisa ci mobiliteremo nelle prossime settimane per evitare maggiorazioni dei coefficienti di calcolo a discapito delle imprese che rappresentiamo”.