L’eccezionale è l’essere normale.

Domani non basterà ripartire, serve una nuova partenza per tutti: donne, uomini e bambini, poveri, ricchi e garantiti. Perchè nessuno si salva da solo

L’ha cantato Lucio Dalla nel 1977 in Disperato Erotico Stomp “Ma l'impresa eccezionale dammi retta, è essere normale” ed oggi, oltre 40 anni dopo, questa semplice considerazione, alla vigilia della Fase 2 dell’emergenza Covid, risulta più sensata ed attuale di tante analisi sociologiche.

Rispettare le regole in modo consapevole è infatti normale in una società civile e quello che ci viene chiesto per poter coniugare PIL e salute e garantirci l’esistenza, non è certo eccezionale.

Ed è possibile farlo iniziando anche dalla sincerità dei nostri gesti, da un saluto vero, fatto con il sorriso, guardandoci negli occhi e non con una fredda, formale e molliccia stretta di mano.

Per questo è necessaria una nuova partenza e non una ripartenza. Ripartire significa tornare a quello che avevamo lasciato, a rimangiare la stessa minestra. Da domani abbiamo invece bisogno di un’altra ricetta che sappia dosare in modo diverso gli ingredienti che produciamo nei nostri campi economici, dal settore primario al terziario, dal secondario al quaternario.

Tempi di cottura, condimenti ed impiattamenti li conosciamo meglio degli altri perchè “italians do it better”.

Marco Migli - Direttore QUInews

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