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Troppi 90 minuti per il Pontedera

Lunedì granata. Se le partite durassero dieci minuti meno, i ragazzi di Indiani sarebbero a portata di play off e non in pericolosa zona retrocessione

Se le partite durassero dieci minuti meno il Pontedera avrebbe sei o sette punti di più e sarebbe più vicino al play off che non alla zona salvezza, nella quale resta invischiato dopo la sconfitta di Olbia.

Sconfitta arrivata quando già si pregustava la vittoria che fino a quel momento i granata meritavano sul piano del gioco. Poi l'ennesimo black out finale con due gol presi sugli sviluppi di palle ferme, calcio d'angolo e punizione simile a un calcio d'angolo. All'inizio del secondo tempo, con vantaggio di 2 a 1, era entrato anche Alessandro Caponi con lo scopo, evidentemente, di contenere gli avversari a centrocampo, mentre nel finale, con infortunio di Videtta, era entrato capitan Vettori, lui fermo e a digiuno di partite da tre mesi e Caponi da almeno sei. Invece Gigio Grassi è rimasto in panchina, per cui la riformata coppia delle grandi imprese di tre anni fa si comincerà a vedere soltanto nella prossima partita. Anche stavolta verrebbe da ripetere il concetto che il Pontedera può giocarsi le partite con tutti, ma se nel finale va un po' in palla vuol dire che qualcosa è da rivedere. Sia nella testa che nelle gambe e negli assetti soprattutto della difesa, Nulla comunque è ancora perduto, ma certo che bisognerà tornare a vincere con i gol non solo di Santini e Kabashi, i due segnatori di Olbia, ma anche con coperture soprattutto nel finale. Nel quale può esserci anche un po' d'ansia perché quando sei in zona retrocessione l'ansia aumenta. (mm)