Spettacoli

Tutto esaurito per Gaber raccontato da Scanzi

Il giornalista e scrittore ha emozionato gli oltre duecento spettatori al Museo Piaggio. Presente anche il sindaco di Livorno Nogarin

Foto di Mirko Melai

Una serata da tutto esaurito e applausi scroscianti, che hanno risuonato più volte nell'auditorium Piaggio per lo spettacolo Gaber se fosse Gaber del giornalista e scrittore Andrea Scanzi.

Scanzi ha raccontato agli oltre duecento spettatori il Gaber prima cantautore leggero e dopo fondatore italiano del genere Teatro-canzone.

Sono stati tanti i momenti in cui il pubblico si è emozionato, dalla differenza tra la debolezza fisica e l'imponente presenza scenica di Gaber, al rapporto creativo col pittore Luporini, fino alla rivoluzionaria tournée voluta da Mina. Due geni insieme, in giro per l'Italia: “E pensate – ha scherzato Scanzi – che adesso può succedere solo con Gigi D'Alessio e la Tatangelo”.

Con immagini e filmati inediti Scanzi, che ha replicato centinaia di volte lo spettacolo (“ma era da un anno che non lo facevo – ha spiegato alla fine – e ringrazio la Fondazione Piaggio ed Enza Spadoni per l'opportunità di rifarlo in questo splendido e storico posto), ha intrattenuto il pubblico in quello che può essere descritto come un documentario dal vivo, con due protagonisti: il narratore Scanzi, e il narrato, Giorgio Gaber, sempre presente con delle gigantografie sullo sfondo del palco.

Il giornalista durante lo spettacolo ha fatto anche vari confronti tra Gaber e altri artisti contemporanei come Dario Fo (“In Gaber non c'è la nettezza tra bene e male che c'è in Fo”) e Fabrizio De André. La parabola di Gaber, dal suo rapporto controverso con la politica fino al concetto dell'albero, poi evoluto nel “gabbiano ipotetico” (“E' l'intenzione del volo che ti salva”). Un'ora e mezzo di tributo a cui ha assistito, in prima fila, anche il sindaco a cinque stelle di Livorno, Filippo Nogarin.