Cultura

​Un robot per curare le lesioni midollari

Presentato il prototipo del Sant’Anna che aiuta i mielolesi nella riabilitazione. Sarà sviluppato dall’Aoup e dall’Istituto di Biorobotica

Contro le barriere architettoniche e a supporto di chi ha subito lesioni midollari arriva il robot indossabile ideato dai ricercatori dell’istituto di biorobotica della Scuola Superire Sant’Anna. L’esoscheletro, un cui prototipo è stato presentato nei giorni scorsi durante un convegno a Pisa, verrà sviluppato dall’istituto e dall’Azienda ospedaliero universitaria pisana.

Il robot permette ai pazienti di restare in piedi e addirittura di alzarsi dalla sedia a rotelle, agevolando così il percorso riabilitativo di quelle persone che hanno subito lesioni alla colonna. Un sistema robotico è già stato acquisito dal centro mielolesi dell’Aoup, che farà da base per svilupparne uno ancora più efficace, nell’ambito di un progetto triennale di ricerca appena avviato e finanziato con circa 500mila euro dal ministero della Salute.

Grazie a questo progetto di ulteriore sviluppo, il sistema robotico presentato alla Giornata nazionale della persona con lesione al midollo spinale costituirà la base di partenza per un significativo miglioramento delle funzionalità e delle prestazioni robotiche degli esoscheletri. “Il nostro obiettivo – ha spiegato la direttrice del centro mielolesi Giulia Stampacchia – è arrivare a un’ortesi, cioè a un sistema che permetta a chi lo indossa di muoversi stando in piedi, lasciando così la sedia a rotelle. Questo porterà indubbi vantaggi alle persone con lesione al midollo spinale. Pensiamo a Pisa e a tutte le città dove, nonostante il grande impegno delle Amministrazioni, restano molte barriere architettoniche, superabili con difficoltà da chi sta in sedia a rotelle”.