Attualità

Una riunione per parlare dell'articolo 18

Domani sera a centro Sete Sois e Sete Luas i lavoratori Piaggio organizzano un incontro aperto a tutti

I lavoratori e delegati della Piaggio e della Continental organizzano la prima assemblea provinciale aperta a tutti i lavoratori per mercoledì 8 ottobre alle 21 a Pontedera per riflettere sulla questione della tutele dell'articolo 18. L'incontro si volgerà al centro Sete Sois e Sete Luas in via Rinaldo Piaggio. “Le tutele previste dall’Articolo 18 – dicono gli esponenti sindacali - sono già state ridotte al minimo dalla Fornero due anni fa. Per di più, riguardano solo i lavoratori nelle aziende con oltre 15 dipendenti. Ma allora perché oggi governo e padroni sono così scatenati nel volerlo abolire del tutto? Bisogna tener presenti due cose: I lavoratori delle aziende medie e grandi sarebbero in condizioni di ricattabilità ben più pesanti se potessero essere licenziati in ogni momento senza vincoli, a discrezione dei padroni. E’ la loro forza che ha permesso di conquistare e mantenere negli anni le tutele legislative dello Statuto dei Lavoratori. E’ questa forza che ha permesso di estendere e garantire, attraverso i contratti nazionali, condizioni di lavoro più civili a tutti i lavoratori. Questa forza è il solo vero ostacolo alle mire padronali”.“E’ allora chiaro – continuano i sindacalisti - che il primo obiettivo di tutto l’attacco all’articolo 18 è quello di indebolire questa forza, è quello di costringerla al silenzio attraverso il ricatto quotidiano del posto di lavoro. Il secondo obiettivo dei padroni, è quello di estendere a tutti le condizioni di lavoro, di salario e di miseria a cui sono già costretti i lavoratori precari, gli occupati secondo le regole del Nuovo Lavoro Riformato. In particolare, i lavoratori più anziani, anche ancora lontani dalla pensione, potranno essere licenziati in massa e sostituiti con lavoratori senza diritti.

Per anni è stato favorito con tutti i mezzi il dilagare di ogni forma di lavoro precario e con la crisi economica è diventata drammatica anche la condizione dei lavoratori delle piccole aziende. Ora si vorrebbero usare strumentalmente questi lavoratori per completare un’opera che è loro obiettivo storico: avere mano libera su tutto il lavoro, ridurre tutti i lavoratori al silenzio e alla miseria”. Ma negli ultimi anni le offensive padronali ci hanno insegnato due cose: ogni cedimento ne genera un altro. Intaccato l’articolo 18 due anni fa, oggi ne vogliono l’abolizione. Le pensioni del 2012 sono l’ultimo atto di un attacco iniziato nel ’95. I contratti nazionali vengono svuotati per abolirli alla prima occasione. I lavoratori devono difendersi con le proprie forze. E’ illusorio aspettare da altri la difesa dei propri diritti. E’ necessario che i lavoratori e le Rsu che già altre volte hanno saputo reagire con forza e determinazione riprendano la mobilitazione per contrastare questa nuova offensiva”.