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Unione e deleghe, "evidente l'ambizione di potere"

Casati critico sulla vicenda: "Emergono gli annosi dissapori tra alcuni sindaci. Spero che la Valdera si trasformi in una grande città"

"Ritengo che l'Unione dei Comuni della Valdera, sia nata non con l'idea sana e auspicabile di unire i servizi dei comuni che la compongono e garantire a tutti i cittadini gli stessi servizi alle stesse condizioni". 

Per questo Marcello Casati, ex sindacalista Uim, ritiene di dover intervenire sulla questione deleghe. Una questione che Casati definisce  "polemiche agostane - e dalla quale, secondo lui, - emergono gli annosi dissapori tra alcuni sindaci facenti parte dell'Unione. Divisioni sulla gestione, sostiene Macelloni, polemico nei confronti del presidente Millozzi. Divisioni politiche nel Pd, sostiene una parte dell'opposizione". 

La teoria di Casati, invece, è che ci siano "evidenti lacune gestionali e l'ambizione di potere di alcuni soggetti. E non è solo Macelloni come sembrerebbe, a mio avviso, a nutrire quest'ambizione. La cosa più semplice e istintiva sarebbe quella di dire: andate tutti a casa. Pur essendo stato molto critico su alcune vicende emerse all'interno  dell'Unione, sono tra quelli che hanno sperato e sperano ancora, che la Valdera si trasformi in una grande città. Una città dove tutti potranno avere gli stessi servizi con uguali costi, meno amministratori, meno burocrazia e venga meno anche l'inutile campanilismo, oramai di troppo in un mondo globalizzato. Da toscani quali siamo, teniamoci stretti i rioni e le contrade.

Da tempo vado sostenendo che i campanili devono servire a far suonare le campane e non a dividere la gente. Spero che a settembre, quando si aprirà il dibattito tra gli amministratori dell'Unione dei Comuni della Valdera, siano questi i temi di cui discutere e non la ricerca di maggiore potere da parte di alcuni sindaci. Sarebbe anche auspicabile che la discussione non rimanesse all'interno dell'Unione, ma venisse spiegata e sviluppata nel territorio".