Cronaca

In banca per prelevare, con i documenti di un altro

Scoperto dalla cassiera, finisce in tribunale

Un piccolo colpo di genio degno di Totò e della comicità italiana per appropriarsi di poche centinaia di euro di un'altra persona. In tempi di crisi si sa, la gente si ingegna, ma alle volte finisce male, come accaduto a un uomo che si è presentato in una banca di Pontedera, per ritirare alcune centinai di euro, ma alla fine è si è ritrovato alla sbarra in tribunale. E' accaduto a un giovane di trenta anni che era andato in un istituto di credito del centro cittadino un po' di tempo fa, per riscuotere alcune centinaia di euro. E' arrivato allo sportello, ha dato il nominativo, alla cassiera, presentando l'avviso di riscossione ed è rimasto ad aspettare che gli consegnassero i soldi. L'impiegata dalla nota banca della zona, però si è insospettita, forse quando ha fatto firmare il cliente e gli ha chiesto di presentare un documento di identità. L'uomo con scioltezza le ha dato una carta di identità e a quel punto la donna ha avuto la conferma che qualche cosa non tornava, visto che la foto era stata chiaramente sostituta. In pratica il nominativo del documento corrispondeva alla persona intestataria della ricevuta, ma la foto era stata staccata e sostituti con quella dell'uomo che si era presentato allo sportello. La cassiera a quel punto si è rifiutata di pagare il denaro e dopo le insistenze del 30enne alla fine il direttore della banca ha chiamato la polizia locale dell'Unione Valdera.

Gli agenti hanno appurato che i bancari avevano ragione, il documento era stato alterato anche in modo pacchiano. Dal lì è scattata una denuncia a piede libero, le indagini, il rinvio a giudizio e alla fine il processo, che si è concluso questa mattina al tribunale di Pisa. Il giudice supplente vista la situazione, e visto soprattutto che l'imputato era incensurato lo ha condannato a nove mesi di reclusione, pena sospesa.