Politica

Elezioni, si mobilitano anche i profili... fake

Nei gruppi cittadini e sulle pagine Facebook spuntano qua e là account sospetti: il clima elettorale ripropone la questione sull'uso dei social

L'allarme è arrivato da Capannoli, nello specifico dalla lista civica che sostiene la sindaca uscente Arianna Cecchini. Anche se il tema non è nuovo, la mandata elettorale di Giugno sembra averlo riportato in auge: l'improvviso popolamento dei social, soprattutto gruppi cittadini e pagine di candidati e sindaci, di profili falsi.

"Stiamo assistendo a una singolare gazzarra social in cui ci si preoccupa, legittimamente, che la campagna elettorale venga inquinata da profili falsi montati ad arte per denigrare e attaccare - hanno scritto dallo schieramento per Cecchini - siamo abituati a guardare le persone ad altezza degli occhi e dire quel che pensiamo in piazza. Noi i social li utilizziamo e li utilizzeremo solo come luoghi della vita reale: quelli dove le persone hanno la possibilità di ascoltarsi, confrontarsi e anche scontrarsi, sempre rispettandosi e senza mai offendersi".

Un appello che non resta confinato certo nel territorio comunale capannolese, vista la pervasività del web. Non parliamo certo di un fenomeno in stile Cambridge Analytica, lo scandalo che coinvolse Facebook e una società di consulenza per l'uso che quest'ultima avrebbe fatto dei dati di milioni e milioni di utenti. Eppure, anche a livello locale, i social contano.

E se da un lato c'è chi li usa per un po' di satira che non guasta mai - basti pensare a profili come Renata Granata, il "guanto misterioso" con la voce camuffata che da qualche mese si occupa del voto a Pontedera - dall'altro fioccano appunto profili di veridicità piuttosto incerta.

Proprio per il caso di Pontedera, sul gruppo cittadino "sei di Pontedera se", questa peculiare popolazione sembra aumentata notevolmente in queste settimane di campagna elettorale. C'è chi difende a spada tratta l'amministrazione comunale e chi, al contrario, la attacca per ogni minimo inconveniente. Col rischio di confondere il dibattito più autentico.

Un gioco delle parti, insomma, che animerà senz'altro anche i prossimi due mesi, gli ultimi prima del voto. A patto che attraverso le apparenze fasulle, assolutamente legittime, non si scada nell'offesa reale. Del resto, è proprio vero: i social hanno sostituito le piazze, allargandole. Ma non per questo, privandole delle staccionate del rispetto.