Attualità

"Velodromo? Perché rimpiangere qualcosa che c'è?"

Un lettore ha scritto sulla situazione dello storico impianto di Fornacette: "Perché non recuperare e valorizzare la curva che è ancora in piedi?"

Un lettore ci scrive per parlare del velodromo Nevilio Casarosa di Fornacette, o meglio della curva che ancora rimane in piedi. A giugno è scaduta la proroga triennale per la realizzazione e cessione al Comune di opere di urbanizzazione da parte della cooperativa CMSA, proprietaria dell'area. Quattro mesi dopo non ci sono novità.

Ecco la lettera:

"Il velodromo di Fornacette è un simbolo come tanti altri simboli rappresentano altri paesi o città. E' vero non è una costruzione che ha centinaia di anni ma è pur sempre parte della storia del paese.

Quella curva rimasta ancora in piedi perché non può essere recuperata e tenuta a ricordo, valorizzata? Non capisco perché si deve distruggere qualcosa per poi rimpiangerlo.

E soprattutto per sostituirlo che so, con una piazza o con delle villette? Capisco che i tempi non siano più quelli in cui un impianto come questo possa vivere ma non capisco perché quella curva, che è molto di più di una curva, non possa essere sistemata e valorizzata.

Una piazza con una parte di velodromo che resiste non si è mai vista, quella sarebbe una cosa interessante.

Il velodromo continuerebbe a vivere e quella curva, che ripeto è molto più di una curva, sarebbe uno spunto per raccontare a chi non ha visto tutto l'impianto in funzione (come chi scrive) cos'era e cosa si faceva in questo velodromo.

Io, e come me penso tanti altri fornacettesi, mi sono interessato al ciclismo su pista perché a Fornacette c'era il velodromo.

Per cui chiedo alle istituzioni e ai privati, e penso di non essere il solo a volerlo, di cercare di salvare ciò che è rimasto in piedi. E valorizzarlo. Quella curva è più di una curva!".