"Fake news". Per il sindaco Giacomo Santi, qualsiasi notizia circa il trasferimento in Alta Valdicecina dei nuclei familiari rom che si trovano nel Palazzo Rosa di Ponsacco è infondata. In un lungo post, infatti, il primo cittadino di Volterra ha spiegato come nessun comune, al momento, abbia dato la propria disponibilità al ricollocamento. Eppure, da Coalizione Volterra Civica, viene rilanciato l'allarme del sindaco di Montecatini Val di Cecina, che ha sbarrato la strada ai ricollocamenti.
L'opposizione, infatti, spiega come le affermazioni del sindaco siano, in realtà, smentite dai documenti. "Il progetto di accompagnamento sociale per il condominio di via Rospicciano, redatto nell’ambito della Società della Salute, conferma chiaramente l’esistenza di un piano di deconcentrazione delle sue famiglie residenti - hanno spiegato -non si tratta di speculazioni politiche, ma di un progetto reale, finanziato con 200mila euro e nato per risolvere una complessa situazione di criminalità. Le parole di Santi, quindi, risultano non solo imprecise, ma anche profondamente fuorvianti".
"Non abbiamo mai accusato Santi di aver accettato un presunto ricollocamento nella nostra comunità, ma è nostro dovere, in qualità di opposizione, segnalare che un progetto di ricollocamento esiste - hanno aggiunto - e che tale progetto, per stessa ammissione del sindaco Gabriele Gasperini prevede l'estinzione della ghettizzazione di Palazzo Rosa: negare questa evidenza significa confondere i cittadini e sminuire l’impegno di chi, come Gasperini, ha scelto di affrontare il problema di petto".
E se anche i comuni citati dal sindaco sono stati quelli di Pomarance e, appunto, Montecatini Val di Cecina, Coalizione Civica ha chiesto al sindaco Santi di prendere una posizione chiara su Volterra. "Pretendiamo chiarezza - hanno scritto - le accuse di Santi, che dipingono chi ha sollevato dubbi come seminatore di panico, appaiono quindi come un goffo tentativo di distogliere l'attenzione dalla realtà dei fatti. Le informazioni inesatte, infatti, non le ha diffuse chi ha denunciato la situazione, bensì chi, pur ricoprendo importanti ruoli istituzionali, continua a non esprimersi".
"In questo progetto la sicurezza non è né menzionata, né finanziata, né garantita da alcun chiaro protocollo capace di tutelare gli equilibri delle comunità ospitanti - hanno concluso - pertanto, essendo priva di una pianificazione chiara, riteniamo non soddisfacente l'accoglienza. Negare l’esistenza del problema e screditare chi solleva dubbi non aiuta a rafforzare la fiducia nelle istituzioni; al contrario, alimenta soltanto incertezza e divisioni".