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​Contagio di paura

di - venerdì 16 ottobre 2020 ore 07:30

In queste ultime settimane siamo tornati quasi tutti ad informarci del bollettino delle 18. Nuovi contagi, nuovi tamponi e nuovi decessi.

Il Covid torna a fare paura ovunque. Anche nella nostra Regione. Ad oggi i nuovi casi in Toscana superano le 500 unità.

La stanza di terapia diventa, per me, una finestra sul cortile delle angosce dei miei pazienti. Non si può fare un colloquio, che sia in presenza o online, senza parlare del virus.

È ormai entrato nelle nostre vite a gamba tesa, e ci spaventa.

Molti si dicono preoccupati per la situazione delle scuole, dove le misure sono alte ed i controlli pure, ma che, per bacino di utenza, creano per causa di forza maggiore, contesti nei quali sembra impossibile mantenere le distanze o non creare assembramenti.

La paura deriva dall’idea del contagio e dalla possibilità di risultare positivi al virus.

Ma non solo.

Un’altra grande fonte di preoccupazione, è quella economica e lavorativa in generale. Molti temono le ripercussioni di una crisi e di un nuovo lockdown. La paura di perdere il lavoro, o, comunque, di doverlo seriamente ridimensionare, fa sì che non si riesca a progettare per il futuro.

Su un piano prettamente psicologico, quella che ho percepito essere la più grande paura, è proprio quella di un nuovo isolamento forzato. Emotivamente parlando, le persone lamentano una scarsa presenza di risorse personali per far fronte ad una nuova eventuale chiusura dei servizi, dei luoghi ricreativi, di svago, ma anche di condivisione più in generale.

La paura di trascorrere un inverno in casa, lontano dai propri affetti e dalla propria routine, sembra essere fortemente destabilizzante.

Come fare allora a gestire tutto questo?

Purtroppo non ho la sfera di cristallo, e non posso sapere come andrà a finire la questione legata al Covid, ne’ quali saranno, nell’immediato futuro, le disposizioni che il Ministero della Salute e il Governo prenderanno per noi cittadini.

Quello che so, però, è che è importante socializzare queste angosce, non cercare di nasconderle, non vergognarsene ma parlarne.

Sicuramente con chi ci sta vicino, e magari prova le stesse emozioni, e, se ciò non dovesse bastare, con uno specialista.

Lunghi periodi di stress come quello che stiamo vivendo al livello mondiale con questa pandemia, diventano terreno fertile per la slatentizzazione di sintomi e comportamenti scarsamente funzionali ad una vita serena.

Confrontarsi con uno specialista, può permettere di intervenire prontamente e tenere sotto controllo la situazione, evitando che possa degenerare.

Non abbiate mai paura di ammettere a voi stessi che state vivendo un momento di difficoltà. Questo è il primo passo per aiutarvi a stare meglio!


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