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Politica martedì 09 giugno 2020 ore 18:55

Grillaia, Pd e opposizione contro la giunta

La seduta del consiglio regionale con distanziamento sociale
La seduta del consiglio regionale con distanziamento sociale

In consiglio regionale è stata approvata una mozione per chiedere la revoca della delibera sui nuovi conferimenti. Non hanno votato Lega e Forza Italia



FIRENZE — Nella seduta di oggi del consiglio regionale è stata votata a maggioranza una mozione per chiedere alla giunta di ritirare la delibera sui nuovi conferimenti alla discarica Grillaia di Chianni e per arrivare alla chiusura definitiva del sito.

La mozione 2368 è stata approvata con il voto favorevole di Pd, Italia Viva, M5S, Sì a Sinistra, gruppo misto e Fratelli d'Italia. Non hanno votato la Lega e Forza Italia. E' emersa quindi una discordanza di visione tra la maggioranza in consiglio regionale (con il sostegno di parte dell'opposizione) e la giunta regionale, entrambe del Pd.

La discarica di Chianni è stata in attività dal 1992 al 1998 ed oggi è tornata al centro delle cronache relativamente alla messa in sicurezza definitiva e al ripristino ambientale con il recupero volumetrico della discarica che consente il conferimento di 270mila metri cubi di eternit e di cemento amianto per i prossimi 5 anni.

Subito si è alzato un vasto coro di voci contrarie a questa riapertura e sabato scorso a Terricciola c'è stato un flashmob di protesta, promosso dai sindaci di Chianni, Lajatico, Terricciola a cui hanno partecipato più di 500 persone. Tra loro oltre ad esponenti delle opposizioni anche i consiglieri pisani del Pd Antonio Mazzeo, primo firmatario della mozione, Alessandra Nardini e Andrea Pieroni presidente della Provincia di Pisa nel 2013, quando la società Nuova Servizi Ambiente, proprietaria della Grillaia, aveva presentato un progetto per la messa in sicurezza del sito mai reso esecutivo per problemi tecnici e politici.  

In Consiglio Regionale Antonio Mazzeo (Pd) ha evidenziato che il testo unitario della mozione “dimostra che non è il tempo della polemica politica. Insieme chiediamo la revoca della delibera di Giunta, esercitando la nostra funzione di indirizzo e di ricerca di risposte per i cittadini”. Il consigliere ha poi ha chiesto che venga presentato il piano regionale dell’amianto e ricordato quanto il territorio abbia investito molto su turismo e viticoltura. “La nostra posizione deve essere chiara: chiusura della discarica e gestione comune per una soluzione definitiva e nei prossimi due mesi la Giunta dovrà dare una risposta definitiva”

“Servono soluzioni condivise. Il dissenso nei territori è alto e dobbiamo ascoltare voci ed esigenze” ha dichiarato Andrea Pieroni (Pd) “C'è un progetto che ha avuto un parere favorevole sotto il profilo della compatibilità ambientale, ma non corrisponde al profilo politico. Confido che la politica prevalga sulle scelte tecniche e auspico un percorso che riesamini la posizione in tempi rapidi. Possiamo rimettere in discussone scelte prese a livello tecnico”, spiega.

Anche per Alessandra Nardini (Pd) che ha consegnato al presidente del consiglio regionale Eugenio Giani duemila firme raccolte sul territorio per dire no alla riapertura, il ruolo della politica è quello di una strada diversa nel merito e nel metodo. “Rivediamo la decisione, con coraggio, istituendo un tavolo per la creazione di una filiera pubblica. Non solo revoca, quindi, ma anche un percorso a guida e impegno della Regione perché è la garanzia più importante che possiamo offrire”

Sempre sul fronte della maggioranza sostegno alla mozione anche da Stefano Scaramelli (capogruppo Italia Viva) che ha precisato il ruolo del Consiglio: “È una funzione di indirizzo e dobbiamo avere il coraggio di assumerci le nostre responsabilità”.

Impegno a fermare l'iter della delibera della Giunta regionale anche da parte di Irene Galletti (consigliera del Movimento 5 stelle candidata alla Presidenza) che ha parlato di una “necessaria gestione dei rifiuti. Nella mozione si cita il Piano dell'amianto, ma si dovrebbe ricordare che manca anche quello sui rifiuti”. Se per Galletti La Grillaia deve “essere un simbolo”, serve anche “fare un passo indietro e prendere le distanze da condotte che cercano di imporre impianti, oggi una discarica domani un inceneritore”. “Prendiamoci tutti, prima della fine della legislatura, un impegno forte”.

La necessità di dare una risposta unitaria convince Tommaso Fattori (capogruppo Sì-Toscana a sinistra) che si dice però “abbastanza sconcertato per quanto accaduto in questi mesi. Da un parte la Giunta annuncia la svolta verso l'economia circolare che significa lasciarsi alle spalle discariche e inceneritori, dall'altra procede su siti come cava Fornace e La Grillaia, una discarica che andrebbe bonificata a conferimento rifiuti zero”. 

Condivisione al testo è arrivata anche da Monica Pecori (gruppo misto) anche se la consigliera ha ricordato altri casi e altri cittadini “rimasti inascoltati e ignorati”. “Prenderò la mozione di oggi e la ripresenterò sostituendo La Grillaia con Bulera, Rimateria, inceneritore di Scarlino, Case Passerini, gassificatore di Stagno, perché la stessa enfasi che ascolto oggi sia indirizzata anche verso altri territori”, spiega.

Non hanno partecipato al voto Lega e Forza Italia

"Non votiamo questa mozione - ha spiegato Elisa Montemagni della Lega - perchè è una situazione fotocopia a quella avvenuta a Cava Fornace a Massa. Inutile votare mozioni di cui poi la giunta non tiene conto. E' fumo negli occhi, la giunta ha già deliberato. L’unica soluzione plausibile è il ricorso al Tar". 

Sulla stessa linea Maurizio Marchetti di Forza Italia: "Non partecipo al voto, mi trovo d’accordo sulla mozione ma questa delibera l’ha presa la vostra giunta" ha detto riferendosi alla maggioranza. 

Infine Paolo Marcheschi di Fratelli d'Italia si è rivolto alla maggioranza dicendo: "La mozione contiene un forte richiamo politico. I contenuti sono frutto di anni e anni di scelte sbagliate. Se l'obiettivo è comune, le responsabilità politiche restano e su queste non faremo sconti. Oggi vogliamo scrivere una pagina nuova, ma il flop totale della politica dei rifiuti di questa Giunta resta intatto”.


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