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Politica martedì 11 giugno 2019 ore 16:30

​Città e contado divisi in politica

Piccola inchiesta sul perché i paesi-frazioni hanno votato in maggioranza per Franconi mentre il cuore di Pontedera ha battuto verso destra



PONTEDERA — Anche il nuovo sindaco Matteo Franconi - in bocca al lupo! - è del contado. Abita a Gello, frazione ovviamente di Pontedera come La Rotta, Montecastello, Treggiaia-I Fabbri, Il Romito, La Borra, Santa Lucia, Pardossi, e riteniamo sicuro anche il suo voto a favore del centrosinistra di cui è stato il candidato vincente.

Vincente a livello di Comune, la cosa che più conta, ma perdente in centro città, in entrambi i casi con poco distacco. Perché? Perché questa dicotomia che magari c'è in parte stata anche nel passato (basta rifarsi al cristianesimo degli albori che 'vinceva' nelle città ma 'perdeva' nei pagos (villaggi), da qui il nome di pagani) ma non al livello di quella che ha caratterizzato le elezioni e poi il primo ballottaggio della storia politica locale. I numeri sono noti: Pontedera-città ha dato allo sconfitto Matteo Bagnoli 4448 voti e 4213 a Matteo Franconi mentre le frazioni hanno portato a Franconi 2655 voti contro i 1990 per Matteo Bagnoli.

Ripetiamo: perché? "Perché abitare in piazza Malaspina a Montecastello (248 voti per Franconi e 97 per Bagnoli) oppure in piazza dell stazione a Pontedera è una cosa molto diversa", dice l'editore-scrittore-storico Michele Quirici (che approfitta dell'occasione per protestare contro "chi chiama piazza dei pini la nostra storica e bella Piazza Garibaldi)". "In piazza Malaspina è tutto diverso - aggiunge Quirici - a cominciare dall'aria".

La stessa tesi è presentata ma con variante da Mario Silvi, già democristiano e sindacalista Cisl alla Piaggio, poi amministratore comunale col Pd. "Nei paesi il tessuto sociale è molto più solido". Non vuole invece il nome pubblicato il sostenitore della tesi che "nei paesi l'amministrazione comunale ha operato, concretamente con interventi e avvicinando di più i cittadini. Mentre in città ci sono anche tanti abitanti che hanno visto crollare il valore delle loro case".

Ma la tesi più gettonata riguarda gli extracomunitari "meno visibili e meno invasivi nei paesi - anche questa una dichiarazione senza il nome - rispetto alla città. Basta vedere il voto dei villaggini circondati da immigrati...".

Chiude la serie l'architetto Riccardo Gonnelli, personaggio anch'esso molto conosciuto e molto attento alla politica e all'evoluzione sociale cittadina. "La forte presenza di extracomunitari in città, e soprattutto in alcuni punti della città, ha spostato molti voti verso il centrodestra mentre a vantaggio del centrosinistra ci sono stati i voti e l'appoggio anche degli ambienti cattolici e degli stessi parroci. Con una situazione invertita perché il Pd è ora molto vicino ai cattolici, e viceversa, rispetto a quella che vedeva nettamente contrapposti da una parte i cattolici-democristiani e dall'altra i socialcomunisti".

Mario Mannucci
© Riproduzione riservata


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