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Politica lunedì 27 maggio 2019 ore 22:07

​E alla fine arrivò il ballottaggio

La fontana della piazza di Bientina

Per la prima volta dopo cinque elezioni in 25 anni ci sarà un secondo turno a Pontedera, Ponsacco e San Miniato e di nuovo a Livorno



PONTEDERA — E alla fine, venticinque anni e cinque votazioni dopo, ballottaggio fu. Una novità per Pontedera, Ponsacco e anche a San Miniato e di nuovo a Livorno trainato dal vento politico di grecale - il vento che cambia direzione in un attimo, come sa il povero monte Serra -  e che negli ultimi anni ha messo sul podio, per tenerceli lo spazio di un mattino, gente come Renzi. Mentre Di Maio è ora in crisi pur avendo ancora la maggioranza in parlamento col suo collega vice ministro Matteo Salvini in maggioranza fra i cittadini italiani.

Venendo ai ballottaggi di casa nostra, a Pontedera dovranno confrontarsi, stavolta in un testa testa senza terzi incomodi, Matteo Franconi che magari ne avrebbe fatto volentieri a meno a meno e Matteo Bagnoli che invece ci puntava. Si presenteranno a singolar tenzone con una differenza di oltre mille voti a vantaggio del primo ma con la consapevolezza di entrambi che i ballottaggi sono un'altra cosa rispetto al primo turno. Un'altra battaglia in cui può anche succedere tutto. 

Ed è già successo che la candidata sindaca di Rifondazione Comunista, Ilicia Di Ienno, ha fatto subito sapere che magari senza entusiasmo appoggerà al ballottaggio Franconi e di conseguenza il Pd. Mentre per la seconda volta i comunisti non saranno presenti a Palazzo Stefanelli per mancanza di voti,
La stessa e quasi identica cosa vale per Ponsacco dove la sindaca Federica Brogi, in questo caso in cerca di secondo mandato, si confronterà con Federico d'Anniballe del centrodestra che parte con circa 800 voti di svantaggio. Ma senza partire già sconfitto.

Per il resto, quasi nulla di nuovo sotto il sole, per ora un po' latitante, della Valdera. Tutti i sindaci del Pd in lizza per il secondo mandato a sono stati confermati, compreso Renzo Macelloni al quarto turno (ma con interruzioni) che vince sempre pur senza far "strage" di suffragi ma pur passando con la lista "Peccioli Futura" dal 46 al 55 per cento. E a Calcinaia, Terricciola e Vicopisano hanno vinto assessori Pd. 

Il trionfale record è però del lajatichino Alessio Barbafieri che ha sfiorato il 90%. Complimenti, come complimenti vanno al chiannerino Giacomo Tarrini, coraggioso e premiato con un 70% di suffragi dopo essersi presentato con una sola lista che prevede il 50% più uno dei voti (altrimenti arriva il commissario prefettizio) senza ricorrere allo stratagemma di una lista, per così dire, gregaria come invece è accaduto a Casciana Terme Lari. 

Fin qui un veloce excursus, ma da ora tutta la Valdera politica seguirà le vicende ponsacchine e pontederesi (pare che Matteo Salvini sia in arrivo insieme alla eurodeputata Susanna Ceccardi) che sfoceranno nel ballottaggio del prossimo 9 giugno. 

Per concludere ricordiamo che in moltissimi casi i cittadini hanno dato tanti voti a Salvini per le elezioni europee sottraendoglieli poi al momento di votare il sindaco. Cose del genere erano già successe a Ponsacco, Santa Croce, eccetera, ai tempi degli scontri Pci-Dc e anche più di recente. Tanto che a Bientina, per dirne una, la maggioranza alle politiche era a volte democristiana mentre il sindaco comunista veniva eletto alla Bulgara, ovvero con caterve di suffragi.

Ma ora tutto è diventato un po' Bientina, tutto si è allargato, tutto è diventato più mobile, più veloce e apparentemente contraddittorio. A tal punto che il sindaco di Castelfranco, Gabriele Toti, ha dichiarato apertamente che aveva perso le speranze di riconferma durante la notte salviniano-europea, poi rovesciata all'alba con una caterva di voti leghisti passati a lui.

Mario Mannucci
© Riproduzione riservata


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