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Attualità giovedì 07 gennaio 2016 ore 18:30

L'imbarco dei duemila dopo le vacanze

Foto di: Consuelo Conte

Due bus subito guasti. Dopo il tremendo incidente di due settimane fa la cronaca del rientro, il commento di Zavanella e la voce degli studenti



PONTEDERA — A pochi minuti dall'arrivo degli studenti, all'uscita dal loro primo giorno di scuola dopo le festività natalizie, i primi autobus sono già arrivati: circa la metà di quelli che dovranno riportare i ragazzi a casa occupano le corsie nel piazzale davanti allo stadio Mannuccicome concordato nei giorni scorsi, quando infuriava la polemica dopo il terribile incidente che ha visto coinvolto un ragazzo di 14 anni. Le sue condizioni, stazionarie, restano gravi e la prognosi riservata. 

L'eco di quell'episodio è ancora presente nell'aria fredda di un giorno che promette pioggia. I volontari di Geza Toscana, incaricati dalla polizia municipale di supervisionare la situazione, aspettano l'arrivo dei giovani: "Spero che i ragazzi abbiano imparato la lezione" dice uno di loro, stringendosi nell'uniforme.

I primi mezzi arrivano alle 12,44 e prima delle 12,50 i primi nove bus sono nel piazzale. Qualche minuto dopo alcuni studenti iniziano ad affluire dal villaggio scolastico: il passaggio pedonale è gestito dalla municipale, che regola il traffico, incanalando il flusso. Il piazzale si trasforma nella fotografia di un paese anglosassone, con orari rispettati al minuto e code disciplinate. I volontari forniscono informazioni sull'arrivo delle corse, distribuiscono volantini, si accertano che nessuno ostruisca il passaggio dei mezzi.

La domanda cruciale è: durerà? "Ci è stato dato l'incarico di restare per qualche settimana - risponde un altro volontario - poi vedremo. Speriamo che quest'ordine diventi un'abitudine". Eppure, c'è già chi sembra aver dimenticato quanto una spinta accidentale, o data per gioco, una leggerezza insomma, possa trasformarsi in tragedia: qualche ragazzo si lancia in corsa, davanti ai nostri occhi uno inciampa sotto alle pensiline e finisce dritto sull'area di sosta del bus, per fortuna in quel momento sgombra.

Per il resto tutto si svolge in un ordine davvero inconsueto. Potrebbe dirsi una perfetta prova di efficienza, per una volta, se non fosse per la segnalazione di una madre che nel primo pomeriggio ci comunica un guasto a due autobus: quelli diretti a Santo Pietro e a Vicarello non hanno raggiunto la meta, i genitori sono dovuti andare a prendere i figli con mezzi propri. "Non possiamo che scusarci con le famiglie - è il commento del presidente di Ctt Nord, Andrea Zavanella - purtroppo il parco mezzi è vecchio, sarebbero necessari ulteriori investimenti".

Con Zavanella parliamo a lungo sotto alle pensiline. Il presidente commenta gli interventi eseguiti e fa il punto della situazione: "Il marciapiede nella zona C, quello in prossimità della nuova fermata vicina alle piscine, è un po' stretto. Al momento abbiamo tre corsie in funzione. Contiamo circa 80/90 ragazzi per autobus". Numeri importanti, sempre più difficili da gestire: "In tutto, gli studenti sono circa duemila e il numero dei passeggeri è in aumento - informa Zavanella - ma la scelta di quanti mezzi impiegare sulle linee è di competenza provinciale o comunale, a seconda dei confini in cui si svolge il tragitto".

Secondo Zavanella sono necessari investimenti nel settore: "Spesso si ragiona del prezzo del biglietto, ma sarebbe più importante garantire un servizio efficiente, capillare, e puntuale" afferma, e porta come esempio i paesi del nord Europa "Dove si pagano cifre molto elevate, ma a fronte di un servizio quasi impeccabile".

A un gruppetto chiediamo se a scuola sono passate circolari, avvisi di prudenza o un'informativa, ma tutti e quattro scuotono la testa. Nella calca incontriamo anche un amico del giovane finito sotto alle ruote del bus. "Mi piace il modo in cui stanno gestendo la situazione - afferma, riferendosi ai recenti provvedimenti e alla presenza dei volontari - ma mi dispiace tanto constatare che si agisce solo a cose fatte, quando l'incidente è già accaduto".

Filippo Bernardeschi
© Riproduzione riservata


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