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Lavoro giovedì 14 marzo 2019 ore 11:41

Piaggio, cosa ha fatto e cosa vuole fare Usb

Operai Usb in Comune a Pontedera
Operai Usb in Comune a Pontedera

A pochi giorni dalle elezioni delle rsu il sindacato nato tre anni fa ha ripercorso questi mille giorni e immaginato il futuro



PONTEDERA — pochi giorni dalle elezioni delle Rsu in Piaggio il sindacato Usb è intervenuto per spiegare il lavoro fatto in questi anni.

"Usb è un sindacato in costante crescita - hanno spiegato i responsabili - in tutti i settori del lavoro pubblico e privato. Ha avuto un ruolo determinante in alcune trattative nazionali come ad esempio all'Ilva di Taranto e al Cnr. In quest'ultimo caso ha ottenuto la stabilizzazione di oltre 1200 lavoratori precari. Ma è nel settore metalmeccanico che USB ha avuto la crescita maggiore. In molti stabilimenti industriali in Emilia e in Toscana siamo il primo sindacato. USB è stata l'unica organizzazione che ha contrastato la firma del vergognoso contratto nazionale promuovendo scioperi e mobilitazioni".

"Cosa abbiamo fatto in Piaggio? Il primo obiettivo che ci siamo dati è stato quello di rompere i vecchi equilibri e le vecchie prassi sindacali che per troppo tempo tenevano in ostaggio la stessa RSU, e di conseguenza i lavoratori e le lavoratrici. Troppo facile accusarci di non tener conto delle trattative e delle crisi passate. Noi vogliamo pensare al futuro. Il gruppo Piaggio ha un fatturato in crescita così come sono in crescita gli utili per gli azionisti, ma il nostro stabilimento vive una crisi permanente costruita a tavolino. La strategia è chiara (per chi la vuol vedere), ridurre il più possibile il numero degli occupati, nel settore produttivo, mantenendo costanti i volumi attraverso un’organizzazione del lavoro di fatto ormai stagionale. Qualche dirigente sindacale continua a credere (o a farci credere) che questo accordo tacito per una gestione indolore della crisi possa durare all’infinito. Altrettanto ingenuo è chi continua a portare avanti le stesse strategie sindacali come se gli impianti fossero saturi 365 giorni l’anno. USB ha costruito un intervento sindacale al di fuori di queste “vecchie” convinzioni".

"Ridare centralità al consiglio di fabbrica è stato il secondo obiettivo. E’ bastato conquistare solo tre delegati alla prima elezione RSU per mettere, inizialmente, in crisi questo sistema. Nonostante una forte opposizione siamo riusciti a gestire la prima trattativa per il rinnovo dei contratti di solidarietà in maniera assolutamente inedita. Abbiamo costretto la RSU a riunirsi e affrontare a viso aperto la questione imponendo un referendum tra i lavoratori. Proprio in quella occasione gli altri sindacati hanno utilizzato la “strategia della paura” per ottenere la firma sull’accordo. Eravamo convinti, e lo siamo ancora, che questa vertenza vada invece affrontata scegliendo noi i tempi e i modi. Quando sarà l’azienda a farlo saremo costretti a recuperare terreno in una posizione di estrema debolezza".

"Contemporaneamente abbiamo promosso scioperi e mobilitazioni importanti. Abbiamo ottenuto diversi incontri con le istituzioni locali e con il Prefetto. Siamo stati i primi ad affrontare il tema dell’innovazione tecnologica. Finalmente la vertenza Piaggio è uscita dalle mura dello stabilimento. USB non si è mai tirata indietro quando è arrivato il momento di sedersi ai tavoli di trattativa".

"Come Unione Sindacale di Base abbiamo avuto il coraggio di costruire, discutere e presentare una piattaforma alternativa per il contratto integrativo. Il vero problema resta la firma del contratto nazionale. Le organizzazioni firmatarie non possono uscire dal recinto di quell'accordo. Qualsiasi loro contrattazione di secondo livello deve tener conto delle concessioni fatte a agli industriali. USB ha la possibilità, e il dovere, di rompere quella gabbia e promuovere livelli diversi di contrattazione. La questione dei sabati ne è un esempio. Qualora il mercato lo richiedesse l’azienda, grazie al CCLN, potrebbe già chiedere 128 ore di flessibilità aggiuntive e cioè 16 sabati".

"Un altro punto importante non può che essere la questione del premio. Un’azienda che macina utili e utilizza la cassa integrazione come bancomat non può pensare di mettere in discussione questo aspetto. Le relazioni sindacali e le commissioni non ci interessano. Molto spesso veniamo criticati perché non avendo firmato gli accordi sulla mobilità volontaria non abbiamo contribuito alla stabilizzazione dei PTV. Niente di più falso. Inoltre siamo l’unica organizzazione che ha proposto e portato avanti una vertenza contro INPS per il riconoscimento dei contributi pensionistici su 12 mesi. Decine e decine di lavoratori e lavoratrici PTV si sono rivolti a noi e l’iter sta andando avanti spedito".

"Qual è la nostra proposta? Come avevamo preannunciato la trattativa per l’integrativo si arenata dopo due anni di incontri in Confindustria. Le prossime elezioni RSU saranno decisive anche per questo. USB è pronta a prendere in mano la trattativa con maturità e serietà ma senza cedere di un millimetro sugli aspetti fin qui esposti. Ma soprattutto pretenderemo che tutti i passaggi siano valutati attentamente dai lavoratori, attraverso assemblee e referendum. Nessuno potrà più firmare accordi senza passare dai diretti interessati. Gli anni che verranno saranno decisivi per il futuro del nostro stabilimento. Gli ammortizzatori sociali sono in scadenza e senza una vera strategia sindacale rischiamo di subirne le conseguenze. USB non ha debiti con nessuno e non ha favori da restituire. Non ha una segreteria che ti “lascia” scioperare per poi firmare gli accordi nei momenti decisivi. Siamo noi la nostra segreteria, siamo noi il nostro sindacato".


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