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Cronaca domenica 22 giugno 2014 ore 15:15

​Stalking, dieci nuovi casi

Impennata di segnalazioni allo sportello d’ascolto “Po.st.it” in Valdera I consigli della responsabile Costantini



VALDERA — Telefonate, pedinamenti, ricatti. Sono tutte manifestazioni di stalking, violenza più psicologica che fisica, e nella provincia di Pisa sono state circa 35 nell'ultimo anno, dieci nuovi casi solo dall’inizio di giugno.

Dati allarmanti che arrivano da Oltretutto, associazione di psicologi, psicoterapeuti e avvocati pisani impegnati nel contrasto a questa piaga sociale sempre più dilagante che hanno come presidente la dottoressa Sabrina Costantini, responsabile anche di Po.st.it, lo sportello che da circa un anno accoglie le denunce di stalking dalla provincia di Pisa e anche dalla Valdera. Qui, i casi sono in aumento, oppure la maggiore attenzione sul tema fa sì che più persone abbiano il coraggio di denunciare o autodenunciarsi per episodi di stalking.

“Le segnalazioni sono in crescita – ha detto Costantini – fino a qualche settimana fa ne contavamo 25 in un anno, ovvero circa due al mese. Nell'ultimo mese invece abbiamo avuto un'impennata con dieci casi in trenta giorni”. Secondo la dottoressa purtroppo questo fenomeno è ancora poco conosciuto: “Intanto ci sono vari livelli di stalkeraggio – ha spiegato – rivolgersi al nostro sportello non significa assolutamente finire in tribunale. Molti casi vengono risolti con pochi incontri. Si deve capire che lo stalker agisce non per amore ma per attaccamento, per limitare l'altro. A volte è molto facile, altre volte ci sono casi di persone recidive che hanno anche problemi psichiatrici o di dipendenze, allora non basta solamente parlare”.

Certo è, secondo la dottoressa Costantini, che anche le vittime possono contribuire alla risoluzione del conflitto: “Chi subisce una persecuzione – ha spiegato – deve fare la sua parte, ad esempio adottare comportamenti che facciano desistere lo stalker, come non rispondere al telefono e non andare agli appuntamenti”.

Delle numerose telefonate da Po.st.it. sembra che il 90 per cento sia di vittime che denunciano, ma il restante 10 per cento arriva da persone che vogliono autodenunciarsi. In linea con i dati nazionali poi, il 70 per cento degli utenti sono uomini e il restante donne e il livello di istruzione è, nella quasi totalità, medio alto, quindi diplomati o addirittura laureati.

A volte però, sembra che sia addirittura difficile per chi si trova coinvolto nel fenomeno, capire se si è vittime di stalking: “Lo si è – ha spiegato Costantini – laddove c'è una violazione alla libertà,perché chi perseguita può farlo anche con cose che sembrano positive all'apparenza: regali, fiori, inviti, sorprese. Chi subisce queste attenzioni deve chiedersi se le sente come un peso, come qualcosa che opprime. Oltre al senso di oppressione – racconta Costantini - i sintomi sono di vario genere: ansia, insonnia, disturbi gastrici, somatizzazioni, senso di demotivazione alla vita, stanchezza”.


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