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Attualità venerdì 12 luglio 2013 ore 09:10

Ambiente, per Arpat il 2012 chiude in positivo, criticità sui ripetitori



A Pisa la principale criticità sono gli sforamenti del termovalorizzatore di Ospedaletto Toscana - Per l'ambiente il bilancio 2012 si chiude in positivo. Lo dice Arpat nella sua relazione annuale. I migliori risultati riguardano lo stato di salute dell’aria, delle acque di balneazione, degli elettrodotti e degli inceneritori. Stabile quello della biodiversità, delle acque dei fiumi e della radioattività. Un leggero peggioramento si rileva invece per la qualità delle acque sotterranee e dei sedimenti marini hanno avuto bisogno di qualche attenzione in più come i ripetitori cellulari, radio e Tv. Lo studio è organizzato in sei capitoli aria, acqua, mare, suolo, agenti fisici e sistemi produttivi. Lo studio è importante per fornire un quadro conoscitivo oggettivo e aggiornato con i dati resi disponibili dall’attività di controllo e monitoraggio della stessa agenzia. Per ogni indicatore è stata data una rappresentazione cartografica sintetica, che consenta di capire l’ampiezza dei problemi e le differenze che attraversano il territorio della nostra regione. “Abbiamo salutato con piacere lo scorso anno la nascita di un documento in cui si forniscono i dati ambientali così come sono, in forma semplice e comprensibile – ha commentato l’assessore regionale all’ambiente Anna Rita Bramerini – A distanza di un anno confermiamo la nostra soddisfazione, ritenendo che sia di fondamentale importanza che cittadini e amministratori pubblici condividano un unico quadro conoscitivo. Con una lettura semplice e veloce ognuno potrà farsi la propria idea della qualità di alcune tra le matrici più significative, rendendo quindi concretamente realizzata la previsione di accesso del pubblico all'informazione ambientale, come previsto dalla direttiva europea”. Vediamo quali sono i dettagli sui vari capitoli che poi corrispondo ai settori ambientali. Sulle polveri sottili, Pm10 e Pm2,5 come nel 2011, i valore limite dell’indicatore relativo alla media annuale sono stati rispettati in tutta la Toscana. Non è stato rispettato il limite dei 35 superamenti per la media giornaliera di 50 nanogrammi per metro cubo in sei delle 22 stazioni di rete regionale attive nel 2012 rispetto al 2011 sono rientrate nei limiti due stazioni di Pisa e quelle di Viareggio e Scandicci. Biossido di azoto. Rispetto all’indicatore relativo alla media annuale quattro delle cinque stazioni nel corso del 2012 hanno registrato il non rispetto del limite di 40 nano grammi per metro cubo, mentre il limite è stato rispettato in tutte le stazioni lontane dai flussi di traffico confermando, anche rispetto al 2011 quando era emersa una forte criticità per quanto riguarda questo inquinante. In nessuna delle stazioni è mai stato superato il limite di guardi a per quanto riguarda l'ozono fissato in 240 nano grammi per metro cubo. Per le acque nel 2012 si chiude il primo triennio di monitoraggio dei corpi idrici ai sensi della nuova normativa europea ed italiana. Il 29% dei punti monitorati risulta in uno stato ecologico buono, il 27% sufficiente e il 23% scarso. Le due categorie agli estremi, elevato e cattivo,raggiungono basse percentuali (6,4% elevato e 7,7% cattivo). Riguardo allo stato chimico, nel triennio si ha il 65% dei punti monitorati che risultano buoni e il 35% non buoni, in relazione al superamento nei valori medi di alcune sostanze pericolose. Per le acque sotterranee il trend 2002-2012 mostra un generale peggioramento dello stato di qualità delle acque sotterranee. Le condizioni critiche per la qualità si sommano, da un lato, gli effetti di anni di scarse precipitazioni con conseguente concentrazione di sostanze indesiderate anche di fondo naturale come negli anni 2003 e 2007, dall’altro, con un certo ritardo, gli effetti di anni di forti precipitazioni come il 2004 ed il 2010, con il dilavamento dalla superficie di inquinanti derivanti dall'attività umana che incrementano i superamenti. Rispetto al 2011, anno di estrema criticità, dove per via dei bruschi cambiamenti si sono realmente sommati i due effetti, il 2012 ha mostrato con la ripresa degli afflussi un sensibile miglioramento. La classificazione delle acque di balneazione 2012 conferma, come nel 2011 un livello “eccellente” delle acque toscane: oltre il 91% delle aree nel 2011 erano il 90,5%) ed oltre il 96% dei km di costa controllati si colloca in questa classe. Gli unici 2 casi di qualità “scarsa”, per meno di 600m complessivi) sono la “Foce fosso dell’Abate” a Camaiore e quella denominata “Canaletto” a Piombino. Resta il problema dei 13 divieti permanenti per motivi igienico sanitari, attualmente presenti e determinati sostanzialmente da una non adeguatezza del sistema di raccolta e depurazione degli scarichi. Per quanto riguardo lo stato chimico del mare si registra in modo diffuso e costante nel tempo, lungo tutta la costa una presenza sopra i limiti di mercurio nei sedimenti in acqua, di nichel nei sedimenti, tranne Costa Burano e di cadmio nei sedimenti di alcune zone. Questo dato porta a classificare come “non buono” tutti i corpi idrici litoranee. Peraltro, trattandosi di metalli che possono presentare nella nostra regione “valori di fondo naturale”, superiori agli standard di qualità ambientale, la classificazione potrà essere riconsiderata a seguito di studi scientifici che possano dimostrare tale tesi. Una buona notizia arriva 9invece dalla biodiversità risulta complessivamente abbastanza stabile nel corso degli anni. Dal 2010 al 2012 si sono spiaggiati in Toscana mediamente 31esemplari di cetacei ogni anno. Oltre metà degli animali spiaggiati è rappresentato da stenelle, che sono anche la popolazione di cetacei più abbondante nei mari toscani. Un quarto degli spiaggiamenti è costituito dal tursiope, la specie più costiera, stimata in Toscana con una popolazione di circa 800 individui. Le tartarughe sulle spiagge sono state rilevate 51 tartarughe di questi 21 individui sono stati trovati morti sulla costa e 12 morti in mare. I rimanenti 18 individui sono stati avvistati in mare o catturati accidentalmente con le reti e rilasciati vivi. Per quanto riguarda il suolo rispetto all’anno precedente, il numero di siti da bonificare è aumentato di 105 unità e quasi 5.300 ettari di terreno. Il significativo incremento di superfici è relativo alle province di Grosseto e Massa Carrara. Per quanto concerne invece gli agenti chimici dai controlli effettuati, la percentuale di misure che hanno evidenziato valori più elevati rispetto al consentito è generalmente diminuita a favore di quelle con valori inferiori. Va comunque considerato che le misure di controllo vengono eseguite in prossimità delle sorgenti in base alle richieste pervenute, soprattutto dai Comuni, responsabili per legge del controllo. I punti monitorati, quindi, cambiano di anno in anno. Riguardo al monitoraggio in continuo della linea La Spezia-Acciaiolo, nel corso del 2012 il valore dell’induzione magnetica media è diminuito di oltre il 20 % in tutti i siti. Poiché la relazione tra la corrente circolante nella linea e l’induzione magnetica prodotta è lineare, ne segue che anche la corrente media è diminuita della stessa quantità. Ciò è dovuto a varie cause tra le quali il calo della domanda e della produzione industriale in particolare. Sugli impianti per la ripetizione di onde radio base e radio tv i controlli vengono effettuati con misure preliminari in “banda larga” e successive misure in “banda stretta”, individuando le singole frequenze e quindi i contributi dei singoli impianti. Generalmente, le misure in banda stretta vengono considerate più attendibili delle altre grazie all’avanzata tecnologia della strumentazione utilizzata. Nel 2012 si è verificato un superamento dei limiti in 5 dei 61 controlli a “banda stretta” effettuati rispetto ai 2 superamenti del 2011. Per la radioattività le misurazioni fatte nell'ambiente e negli alimenti rientrano nella nei parametri previsti per legge. Altre criticità invece sono state rilevate sui depuratori nel 2012 sui 200 depuratori sono state rilevate 106 irregolarità, comprese anche le irregolarità relative ad aspetti amministrativi. I valori rilevati dai controlli Arpat alle emissioni degli impianti di termovalorizzazione sono in genere ampiamente inferiori ai limiti previsti. Per un impianto si è verificato il superamento del limite per le diossine, valore che rientra comunque nella norma se applicata la sottrazione del valore dell’incertezza di misura.

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