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Cronaca martedì 02 aprile 2013 ore 18:20

I cittadini vogliono essere risarciti dopo 37 giorni di strada chiusa



A fare da sponda alle proteste dei residenti la consigliera regionale Chincarini di Centro Democratico SANTA MARIA A MONTE – Prima apre, poi richiude e poi riapre. I cittadini di Santa Maria a Monte e Montecalvoli, infuriati per la situazione della via Francesca, sono ormai sul piede di guerra e pensano a una “class action” contro la Provincia, un'azione legale di gruppo.“Le istituzioni – dichiara Alessandro Tantussi, promotore della raccolta firme per la class action – hanno sottovalutato le difficoltà in cui hanno abbandonato la popolazione. Sono decenni che la via Francesca è soggetta a ripetute frane e alle conseguenti interruzioni della viabilità. I cittadini sono stufi di subire, hanno il sacrosanto diritto di protestare e rivolgersi all’autorità giudiziaria”. La novella dello stento che dura tanto tempo, com’è stata definita in una nota dall’attivista di Montecalvoli, ha insomma stancato i cittadini della via Francesca. “Questo sollevamento popolare – continua Tantussi – deve essere finalizzato a rendere di pubblico dominio l’inefficienza e l’incompetenza delle amministrazioni e a ottenere un legittimo risarcimento dei danni subiti”.Sulle voci della “class action” è subito intervenuta la consigliera regionale Maria Luisa Chincarini di Centro Democratico a sostegno dei cittadini del Comune di Santa Maria a Monte: “Oltre a queste soluzioni tampone – dice la consigliera – è necessaria una definitiva messa in sicurezza della strada. Per risolvere definitivamente il problema è necessario effettuare dei lavori di rinforzo del pendio e realizzare dei muri di contenimento, per questo serve chiudere interamente la strada, consentendo così la messa in sicurezza del declivio e della carreggiata”. Per evitare ulteriori disagi per i cittadini, la Chincarini avanza anche la proposta già lanciata nei giorni scorsi dagli attivisti santammariamontesi: “Si può pensare di deviare il traffico nell'attiguo deposito di materiali, il cui gestore si è già mostrato disponibile per questa emergenza e il cui terreno addirittura insiste su un'area demaniale”. La prospettiva però sembra essere quella di giungere, pioggia permettendo, ad una soluzione definitiva. “Ci vorrà del tempo – conclude la consigliera – ma il nostro auspicio è che, appena sarà tornata la bella stagione, si possa procedere con questo intervento definitivo e restituire così agli abitanti di Montecalvoli e Santa Maria a Monte il loro diritto alla sicurezza e alla mobilità”.

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