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Attualità mercoledì 17 giugno 2015 ore 17:00

"Esame? Nessun problema se ci arrivi preparato"

Foto Mirko Melai

E' finita la prima prova per la maturità 2015. Uno studente ci racconta il suo tema: "Dall'homo sapiens a oggi vogliamo solo comunicare"



PONTEDERA — Calvino, la resistenza, il diritto all'istruzione femminile, i saggi brevi sul Mediterraneo, gli articoli di giornale. I 500mila studenti italiani, e quelli pontederesi hanno da poco concluso la prima prova, il tema scritto.

E' venuto a trovarci in redazione un giovane maturando, Carlo Gemignani, che già avevamo incontrato durante l'anno (ci disse la sua  opinione in un articolo che parlava della possibilità che le scuole superiori lasciassero il sabato libero agli studenti).

Carlo, che frequenta la quinta informatica all'Itis Marconi, ha svolto la prova scrivendo un articolo di giornale: “Ho usato il computer perché sono dislessico (dal 2010 con la legge 170 gli studenti con questo disturbo possono richiedere alcuni accorgimenti, come appunto l'uso del computer per scrivere, al posto di carta e penna, ndr)”.

Nel tema svolto da Carlo si parla di un argomento collegato direttamente al mondo del giornalismo, la comunicazione: “Definisco la nostra generazione come quella dei nativi digitali (nella fotogallery c'è un'immagine simbolo: i giovani maturandi che lasciano i telefoni in una scatola, ndr). Oggi ci sono gli smartphone e da ogni parte, genitori in primis, si sente dire 'basta con questi telefoni, ve li portate anche in bagno'. Secondo me l'abuso dei telefoni non è un abuso ma semplicemente il desiderio di comunicare che c'è dall'inizio dei tempi, per questo il mio tema si intitola la comunicazione: dall'homo sapiens ai giorni nostri. E' solo desiderio di comunicare, non ci vedo niente di negativo. La parola infatti nasce dalla necessità di sopravvivere, per aiutarsi reciprocamente a cercare cibo o per difendersi. E la generazione nata dopo la mia, cioè i ragazzi nati dopo il 2000 sono i nativi Iphone, sono curioso di vedere come proseguirà questa strada”.

Carlo è rappresentante d'istituto all'Itis, e spiega il trucco per arrivare tranquilli al primo giorno di esami: “Non ero emozionato o preoccupato, ho studiato tutto l'anno, quindi ero tranquillo. La notte prima degli esami ce l'hanno quei ragazzi che stanno tra 59 e 60. Ieri sera sono uscito, sono andato a sentire un amico rapper a un concerto”. Studiare paga: “Sì, sempre. Penso, spero, di ottenere un voto tra 80 e 90. Poi proseguirò negli studi, farò informatica all'università di Pisa". Carlo guarda l'orologio, sono le 15,35: "Ma intanto vado a casa a prepararmi per la seconda prova di domani”.

René Pierotti
© Riproduzione riservata


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