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Attualità lunedì 19 gennaio 2015 ore 12:24

"Fusione fa rima con privatizzazione"

Comunisti e Cobas al fianco dei genitori dell'asilo di Parlascio e contro la giunta del sindaco Terreni: "Meno servizi e diritti ai cittadini"



CASCIANA TERME LARI — Fusione fa rima con privatizzazione e meno servizi. L'intento della giunta del Pd era abbattere i costi a discapito dei servizi e della loro qualità”. Il partito comunista di Lari Casciana Terme e i Cobas si schierano a fianco dei genitori che hanno figli che frequentano la scuola materna a Parlascio e criticano il lavoro dell'Amministrazione di Terreni.

E' notizia di pochi giorni fa che all'asilo di Parlascio non ci sarà più la cuoca a cucinare i pranzi ma questi verranno prodotti da una ditta esterna. Secondo il sindaco Terreni questo provvedimento non solo abbatte i costi di circa quattro euro a pasto ma migliora anche la qualità (“L'equazione 'appalto esterno uguale minore qualità' è un'equazione che risale al medioevo amministrativo” aveva detto il sindaco).

Il partito comunista e i Cobas controbattono: “Bene hanno fatto i genitori nel Comune di Lari Casciana Terme a denunciare l'esternalizzazione della mensa nella scuola materna Parlascio, un decisione della Giunta che conferma, come se ce ne fosse bisogno, la volontà di privatizzare gran parte dei servizi comunali. Molti ricorderanno che tra le ragioni a sostegno della fusione dei comuni, da noi sempre contestata, c'era la tutela dei servizi, anzi è stato detto dal sindaco che i soldi della Regione e della sospensione del patto di stabilità sarebbero serviti a conservare e potenziare i servizi di qualità”.

Secondo comunisti e Cobas però le cose stanno diversamente e che gli intenti del Pd locale fossero: “Primo, cancellare i servizi a gestione diretta anche quando richiesti dalla totalità dei cittadini utenti, secondo abbattere i costi a discapito dei servizi e della loro qualità, non si dice che il personale esternalizzato percepisce stipendi da fame avendo per altro contratti part time. Il tutto avviene con il silenzio assenso dei sindacati maggiormente rappresentativi, anche quelli interni al Comune. Terzo intento, cancellare nella dotazione organica del Comune alcune figure professionali esecutive al posto delle quali assumere personale funzionale al programma di mandato del sindaco (e con livelli\costi decisamene più alti). Quarto e ultimodeludere le aspettative dei cittadini che reclamano (inascoltati) maggiori e migliori servizi dalle scuole alla manutenzione del territorio e patrimonio”.

Secondo il sindacato e il partito di minoranza la parola fusione: “Fa rima con privatizzazione e sospensione dei diritti dei cittadini. Una ragione in più per unirsi ai genitori del Parlascio”.


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