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Cronaca venerdì 20 giugno 2014 ore 11:00

​Prostituzione, scoperta una casa di appuntamenti vicino la stazione

Nei guai gli affittuari e le tre donne che svolgevano prestazioni sessuali a pagamento. Ora la polizia ascolta i clienti della zona



PONTEDERA — Avevano preso in affitto un appartamento in via Fiorentini, nei pressi della stazione degli autobus in pieno centro città, per farne una vera e propria casa a luci rosse. Così, con l’accusa di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, sono finiti nei guai i due coniugi affittuari dell’appartamento e le tre donne, di 29, 31 e 40 anni, tutti di origini cinesi che lì svolgevano prestazioni sessuali.

La scoperta è stata fatta dalla polizia di Pontedera e dalla Municipale che, dopo settimane di indagini, alla fine sono entrati in possesso anche degli strumenti di lavoro, dei diversi cellulari e delle schede telefoniche utilizzati dalle donne per contattare i clienti.

L’appartamento in via Fiorentini era infatti stato preso in affitto da una famiglia di origini cinesi, padre, madre e un figlio, che dopo aver accettato il canone mensile richiesto dal proprietario hanno stipulato il contratto di locazione per sei anni, hanno effettuato le volture delle utenze, ma in realtà non si sono mai trasferiti nello stabile. Secondo quanto appreso dalle indagini, i coniugi vi avrebbero però immesso due giovani (29 e 31 anni) e una donna (40 anni) con il compito di avviare la lucrosa attività di prostituzione, pubblicizzata attraverso inserzioni online e cartacee che, dietro sedicenti massaggi orientali nascondevano vere e proprie prestazioni sessuali con tariffe variabili.

Attraverso pubblicità e foto ritoccate, adescavano i clienti a cui poi per telefono davano indicazioni su come e quando arrivare all’abitazione e una volta raggiunto il palazzo si facevano richiamare per indirizzarli allo specifico appartamento al primo piano.

Dopo aver fermato e ascoltato alcuni dei clienti, gli agenti hanno avuto conferma dell’attività illecita, scoprendo anche il “tariffario” delle prestazioni, che da 30 euro arrivava fino a 100 per i rapporti completi.

E’ stata quindi richiesta alla Procura della Repubblica di Pisa una perquisizione domiciliare che ha consentito alle forze dell’ordine di recuperare il materiale probatorio, composto dagli strumenti di lavoro delle prostitute, diversi cellulari e schede telefoniche utilizzati per fissare gli appuntamenti con i clienti.

La coppia di coniugi, attualmente irreperibile, e le tre donne sono quindi stati accusati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Il proprietario dell’appartamento infine, per riavere la disponibilità dello stabile dovrà rivolgersi a un avvocato e visto che il contratto di affitto non è stato disdetto e ha durata legale, dovrà farsi carico anche delle volture e del pagamento di tutte le utenze lasciate insolute dagli indagati. 


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