Attualità

Belvedere, ricorso accolto al Consiglio di Stato

La richiesta di Nassar di accedere agli atti sulla ristrutturazione di Palazzo Senza Tempo è stata bocciata: "Ci tuteleremo da ogni altra accusa"

Il Consiglio di Stato a Roma

Il Consiglio di Stato ha dato la sua sentenza: come riportato da Belvedere Spa, la richiesta di accesso agli atti promossa dal consigliere di opposizione Magdi Nassar, che aveva avanzato un articolato ricorso anche al Tribunale amministrativo, non può essere accolta.

"Il ricorso presentato dalla nostra azienda al Consiglio di Stato verso il procedimento avviato a suo tempo dal consigliere Magdi Nassar è stato accolto - hanno spiegato da Belvedere Spa - la sentenza dimostra, in via definitiva, come il signor Nassar non possa accedere alla documentazione societaria nelle modalità da lui richieste".

La questione, infatti, fa riferimento a un contesto più ampio, nel quale Nassar, dopo la prima sentenza del Tribunale amministrativo regionale per la Toscana, che aveva parzialmente accolto le sue richieste.

"Ciò ci ha spinto a chiedere un giudizio definitivo al Consiglio di Stato - hanno aggiunto dall'azienda - Nassar aveva più volte e in più contesti sollevato giudizi pesanti sulla gestione: in particolare, con il suo ricorso al Tar, chiedeva fosse imposto alla nostra azienda di mostrare le carte relative alla ristrutturazione e riqualificazione del Palazzo Senza Tempo, oltre alla richiesta di visionare atti di bilanci, nel periodo tra il 31 Dicembre 2016 e il 31 Dicembre 2020, che la società, tra l'altro, neppure possiede, non essendo obbligatorio per legge".

"Come società non siamo mai voluti entrare nel dibattito politico, ma quando siamo stati chiamati direttamente in causa non abbiamo potuto fare a meno - hanno proseguito - e così faremo in ogni ulteriore occasione in cui sia necessario difendere l’azienda sulla quale Nassar ha sollevato dubbi e avanzato accuse molto pesanti. Il Consiglio di Stato ha dimostrato in via definitiva che la nostra posizione è stata assolutamente legittima".

"Siamo certi di operare per il bene dei nostri dipendenti, dei nostri soci e del territorio nel quale si svolge l’attività industriale - hanno aggiunto da Belvedere - di contro, chi tenta di screditare questo lavoro deve assumersene la responsabilità. Nel 2021 il consigliere Nassar aveva pubblicato un post sul suo profilo Facebook nel quale definiva Belvedere come società opaca, accennava esplicitamente al rifiuto di fornire i documenti, al mancato invito dei soci alle assemblee e definiva la nostra azienda come il braccio economico armato della forza politica di Renzo Macelloni e tutto tranne che un presidio di trasparenza e democrazia".

"Per quel post, nel quale screditava e gettava ombre pesanti su Belvedere, è noto che Nassar è stato rinviato a giudizio per diffamazione aggravata - hanno concluso - a dimostrazione che la scelta di rivolgersi agli organi di giustizia in via sistematica e di gettare ombre su aziende e persone gli si stia ritorcendo contro".

Informato della nota di Belvedere, lo stesso Nassar ha replicato sui social. "Abbiamo chiesto a Belvedere i documenti necessari a dimostrare che la società non ha finanziato le campagne elettorali di Macelloni, ma ce li hanno negati anche di fronte alle condanne dei tribunali - ha scritto - dopo aver modificato la partecipazione pubblica, sono riusciti a ottenere una sentenza che riconosce loro di non mostrare i documenti. Ora le responsabilità individuali saranno chiarite nei tribunali, che diranno se qualcuno ha ostacolato l'attività politica dei consiglieri comunali".