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Fusione, c'è una data per il nuovo Comune

Nella proposta di legge della Giunta, il nuovo ente sarà istituito dal 23 Febbraio 2024: prima, però, si dovrà tenere il referendum, anche sul nome

A sinistra il municipio di Peccioli, a destra quello di Lajatico

Ci sono sia il nome, anche se era già stato ventilato, e una data precisa. Nella proposta di legge della Giunta regionale sulla fusione tra Peccioli e Lajatico (allegata a fondo articolo, ndr), avviata da tempo e in attesa del referendum consultivo, viene infatti riportato il giorno esatto in cui si costituirà ufficialmente il nuovo ente.

Che, tramite fusione, sarebbe istituito formalmente il 23 Febbraio 2024. Una data, dunque, entro la quale dovrà essere svolta la consultazione tanto nel territorio comunale di Peccioli, quanto in quello di Lajatico.

"La palla in questo momento è in mano alla Regione, ma dev'essere chiaro che il referendum si terrà, non è stato accantonato - ha spiegato il sindaco di Lajatico, Alessio Barbafieri - anche perché, come abbiamo confermato nei due Consigli comunali, l'impegno a proseguire nel percorso della fusione continuerà se entrambe le comunità si esprimeranno favorevolmente".

La proposta di legge, inoltre, specifica come i due sindaci, gli assessori e i Consigli comunali decadranno dal proprio incarico al momento dell'istituzione del nuovo ente. Del resto, fino alle elezioni del Giugno 2024, dunque soltanto per qualche mese, sarebbe un commissario prefettizio a portare avanti l'ordinaria amministrazione.

"Si tratta, comunque, di una proposta di legge che deve passare dal Consiglio regionale e che può essere emendata - ha chiarito - in breve, siamo di fronte a una nuova tappa dell'iter della fusione. La prossima, quella del referendum, nonostante non siano ancora state date delle tempistiche precise, credo senz'altro si terrà entro la fine del 2023".

Tra i possibili emendamenti rientra anche il nome: anche se nella proposta di legge è specificato quello di Alta Valdera, non è detto che sia quello definitivo. "La nostra intenzione, e parlo a nome mio e del sindaco Macelloni con cui ci siamo confrontati sul tema, è quello di sottoporre a consultazione anche l'eventuale nuovo nome - ha concluso Barbafieri - questo anche per una questione identitaria e per far decidere ai cittadini".