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Acque, Filctem Cgil contro la mulitutility

Il sindacato fortemente contrario alle ipotesi di quotazione in borsa: "Sciacallaggio e Comuni passivi, i cittadini si sono già espressi"

L'approssimarsi della riunione in cui, dopo un rinvio, dovrebbe finalmente essere formalizzato il nuovo Cda di Acque Spa, con l'avvicendamento del presidente Giuseppe Sardu, mette in fibrillazione il sindacato Filctem Cgil.

Che, in vista dell'assemblea, ha annunciato di aver aderito alla sottoscrizione del gruppo "È tutta un'altra storia", che chiede di mantenere l'acqua pubblica e, di conseguenza, lasciare fuori Acque dalla multiutility toscana.

"Il rinnovo del Cda di Acque deve ribadire la necessità di completare il percorso di ripubblicizzazione deliberato dai soci pubblici nel 2020 - hanno scritto da Filctem Cgil - che può essere minacciato dal rinnovo delle cariche con la presenza consistente di rappresentanti di Alia, multiutility fiorentina che punta a espandersi anche nel nostro territorio, proponendo il modello della collocazione in borsa del servizio idrico, con la conseguente privatizzazione".

"Ci domandiamo dove sono i Comuni soci di Acque che, nel 2021, votarono le delibere per la ripubblicizzazione e oggi assistono passivamente a questo scempio contrario alla volontà dei cittadini che nella stragrande maggioranza si espressero con il referendum del 2011 - hanno aggiunto - il fallimento di una politica miope che, per la sua incapacità, non riuscirà a costruire quel percorso di riorganizzazione dei servizi pubblici di cui la Toscana ha tanto bisogno, a partire dallo smaltimento dei rifiuti".

Contro questa ipotesi, dunque, la Cgil annuncia già di schierarsi duramente anche con il nuovo Cda. "Non assisteremo passivamente a questo scenario - hanno concluso dal sindacato - porteremo avanti con coerenza la nostra opposizione a una strategia di sciacallaggio resa possibile anche dalla remissività dei Comuni, che non sono degni di rappresentare i loro cittadini".