Per il ricollocamento delle famiglie rom che si trovano nel condominio di via Rospicciano anche la strada più corta sembra in salita. Del resto, il sindaco Gabriele Gasperini aveva annunciato una decina di giorni fa che, con i soldi stanziati dalla Regione alla Società della Salute, le famiglie rimanenti sarebbero potute essere ricollocate anche in Alta Valdicecina, come per esempio a Montecatini Val di Cecina. Dove, però, un altro sindaco, Francesco Auriemma, non sa niente.
E lo ha detto lo stesso primo cittadino durante il Consiglio comunale della mattinata di oggi, sabato 8 Marzo. "È preoccupante notare che, nonostante alcune famiglie siano già state trasferite, non è mai stato discusso questo progetto durante le riunioni con la Società della Salute - ha commentato - come tutti voi sapete, Montecatini è un comune che accoglie, aiuta e supporta gli stranieri, ma dobbiamo assicurarci che il nostro impegno non si traduca in tolleranza nei confronti dell'illegalità".
Un altolà in piena regola, che ha spinto Auriemma ad attivarsi in prima persona. "Sto preparando una lettera da inviare alla Prefettura, al Ministero degli Interni e alla Società della Salute, esprimendo le mie preoccupazioni riguardo ai problemi di ordine pubblico e sicurezza che potrebbero derivare da questo progetto - ha spiegato - è importante che ciascuno si assuma le proprie responsabilità in questa situazione: farò di tutto per non permettere tutto questo".
Parole che lasciano poco spazio alla riflessione e che mettono quantomeno in standby il progetto dell'amministrazione comunale ponsacchina e della Società della Salute. "Da settimane sto contattando diversi amministratori dei Comuni della provincia di Pisa sulla possibile ricollocazione delle famiglie rom - ha detto Samuele Ferretti, ex assessore della Giunta Gasperini che ha seguito la seduta del Consiglio comunale di Montecatini Val di Cecina - ribadisco che ricollocarli nelle nostre zone è controproducente, con il rischio di creare un'enorme bomba sociale. Gasperini mantenga la sua promessa elettorale: dire di no ai 130mila euro della Società della Salute".