Politica

"Mozione sulle dimissioni, polemica deprimente"

Il gruppo Per Ponsacco, a sostegno dell'assessora Macchi, si scaglia contro il Movimento 5 Stelle: "Se qualcuno deve dimettersi, quello è Arrighini"

Una seduta del Consiglio comunale di Ponsacco (foto di repertorio)

Anche la lista Per Ponsacco, che fa parte della maggioranza a sostegno della sindaca Francesca Brogi, si esprime sulla richiesta di dimissioni avanzata dal Movimento 5 Stelle nei confronti dell'assessora Stefania Macchi.

"La nomina degli assessori avviene da parte del sindaco, con un atto amministrativo e su un incarico fiduciario. Pertanto, l’eventuale revoca delle deleghe, può essere fatta esclusivamente dal primo cittadino, senza che vi siano obblighi di legge, né tantomeno alcun vincolo derivante da una mozione - hanno spiegato i componenti in una nota - quanto riportato dall’assessora Macchi nasce dalla ricostruzione dell’episodio (un caso di bullismo, ndr), al quale non era presente, ma che ha ottenuto parlando con un familiare e con le insegnanti, e non certo per voci riportate o leggendo i social".

"Riteniamo che tutto questo rumore attorno a una vicenda delicata non sia altro che una deprimente strumentalizzazione politica, fatta avvalendosi di fake news prontamente smentite dalle informazioni che gli stessi inquirenti hanno poi fornito - hanno aggiunto - il Movimento 5 Stelle è risultato essere l'unico partito politico d'opposizione ad aver prestato il fianco al Comitato Ponsacco Pacificata, un gruppo di persone il cui unico obiettivo sembra essere quello di cercare consensi e prepararsi il terreno per le prossime amministrative".

Come già affermato anche nelle settimane scorse, dunque, la richiesta di dimissioni per la maggioranza non è accettabile né formalmente, né nei contenuti. "La motivazione per la quale si richiede di ritirare le deleghe all’assessora, oltre a non costituire nessun obbligo, è persino immotivata poiché si basa sull’accusa di aver narrato una storia che non combacia con una versione data da altri e che, grazie alle conferme degli inquirenti, si scopre poi essere aderente alla verità - hanno proseguito - riteniamo che il consigliere Arrighini abbia cavalcato una macchina del fango messa in piedi per screditare l’operato dell’assessora e, con lei, di tutta l’amministrazione".

"Crediamo che ognuno debba concentrarsi sul proprio ruolo e, magari, cercare anche di farlo al meglio. Per un consigliere questo significa rappresentare la sua comunità, un ruolo di enorme responsabilità, per il quale si richiedono competenze e attitudini che si sviluppano stando a contatto con le persone e maturando una certa credibilità - hanno concluso - cosa che in questa vicenda il consigliere Arrighini non si è certo guadagnato. Alla luce di quanto accaduto, se c'è qualcuno che si deve dimettere, senza ombra di dubbio, quello è lui".