Politica

Palazzo rosa, "Inutili gli sgomberi senza riqualificazione"

L'opposizione scettica sui metodi dell'amministrazione: "C'è il rischio di un ulteriore frazionamento della proprietà, il Comune intervenga"

Il condominio di via Rospicciano a Ponsacco

"Circa un anno per ricollocare 14 famiglie: non ci sembra un risultato di cui essere fieri, anzi". Comincia così la nota dell'opposizione di centrosinistra di Partito Democratico, Italia Viva e Per Ponsacco, che insieme puntano il dito contro il sindaco Gabriele Gasperini dopo che questi ha alzato la voce sul caso del condominio di via Rospicciano, rivendicando i risultati della propria amministrazione.

Dal centrosinistra, infatti, i numeri che Gasperini ha illustrato come un'accelerazione rispetto al passato, per l'opposizione non sono altro il risultato di un metodo già utilizzato dalla sindaca Francesca Brogi. "Dovrebbero chiedere scusa ai cittadini per aver promesso uno sgombero immediato con il famoso regio decreto - hanno scritto - ed invece aver adottato i medesimi sistemi di ricollocazione della Giunta Brogi, quelli da loro tanto criticati".

"A gelare gli entusiasmi di Gasperini c'hanno pensato i curatori fallimentari, che hanno deciso di mettere all'asta i locali del complesso di via Rospicciano - hanno proseguito - di fronte ad una nostra interrogazione in Consiglio comunale, l'amministrazione ha risposto che al momento sono impegnati solo a ricollocare le famiglie presenti e che, comunque, è escluso l'acquisto da parte del Comune dei locali all'asta. Dato che i curatori non aspettano la liberazione dei locali, la nostra preoccupazione è che nel frattempo alcuni appartamenti del Palazzo rosa vengano venduti e che si arrivi ad un ulteriore frazionamento della proprietà, condizione che renderebbe più difficile una riqualificazione di tutto lo stabile".

Per l'opposizione, dunque, il Comune dovrebbe essere in prima linea nella riqualificazione del condominio, non aspettando imprenditori privati. "L'amministrazione deve avere un ruolo guida nella rigenerazione dell'immobile - hanno concluso - lo può fare attraverso una sinergia con un costruttore serio e accreditato, oppure anche acquisendo parti funzionali del complesso immobiliare. Non serve a nulla liberare l'immobile se poi il palazzo rimarrà abbandonato al degrado, perché continueranno le occupazioni abusive, l'abbandono di rifiuti e lo spaccio".