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Villetta, "Andremo sino alla Corte europea"

I Cerretini rispondono alle puntualizzazioni di Fattorie Toscane: "I giudici acconsentirono la fine dei lavori, non parliamo di sentenze definitive"

La villetta di Val di Cava

La replica di Fattorie Toscane, proprietaria di Villa Toscanelli e arrivata tramite la legale della società, non è affatto piaciuta alla famiglia Cerretini. Che, infatti, ha immediatamente risposto, invocando ancora una volta l'intervento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

"Belle parole, ma ricordiamo che il giudicato si è formato su una norma diversa da quella che avrebbero dovuto applicare, essendo la nostra abitazione un intervento di ristrutturazione ricostruttiva e non una nuova abitazione - hanno spiegato - vorrei chiedere al nostro presidente Mattarella, sempre per la certezza del diritto, perché sia stato negato di poterci difendere non facendo mai arrivare a udienza il ricorso straordinario al presidente della Repubblica, presentato nel Gennaio 2018 contro la relazione tecnica della Soprintendenza: forse non doveva emergere lo stato di abbandono del Parco?".

"Vorrei ricordare - ha aggiunto - che relativamente alla casa che abbiamo scelto deliberatamente di costruire, come ha scritto l'avvocato Baldan, sono stati gli stessi giudici del Consiglio di Stato, con ordinanza del 2018, a ritenere non urgente la sospensione dell’esecuzione della sentenza di primo grado e, con essa, l’efficacia del permesso di costruire impugnato. Pertanto, i giudici acconsentirono all'ultimazione dei lavori: poi, dopo 4 anni, ci hanno detto che devono demolire immediatamente".

Per la famiglia Cerretini, dunque, si è ben lontani da sentenze definitive. "Non si può dare questa definizione a cause civili in corso - hanno concluso - in questo caso, per fortuna, possiamo adire la Corte di appello e alla Cassazione. Se non riusciremo ad avere giustizia in Italia, ci rivolgeremo alla Corte europea dei diritti dell’uomo".