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La città è tornata a vivere, ma durerà?

All'ora dell'aperitivo molti giovani fuori dai locali in centro, ma nessuna ressa. L'incognita dei contagi Covid resta, il rischio è nuove restrizioni

Aperitivi, cene all'aperto, riscaldati dalle stufe da esterno, tanto desiderio di normalità, ma queste riaperture dureranno? 

Un nuovo passo indietro con altre chiusure sarebbe duro da sopportare per molti commercianti e molti cittadini, i primi preoccupati per la crisi economica figlia della pandemia, i secondi stressati e provati da chiusure, restrizioni e coprifuoco. Nel frattempo però in Italia e in Toscana si continua a morire di Covid-19 (rispettivamente 301 e 22 decessi oggi) e la situazione nelle terapie intensive degli ospedali toscani preoccupa. L'Agenzia regionale di sanità ha fatto sapere che ritiene queste aperture prematuretanto da mettere a rischio l'estate.

Un'estate che tutti si augurano sia quasi normale come quella del 2020, con all'orizzonte un autunno messo al sicuro dall'immunità di gregge raggiunta con le vaccinazioni. 

Questa mattina, tra mezzogiorno e le 13, abbiamo fatto un giro in centro per vedere i primi pranzi all'aperto e i bar con i clienti ai tavolini, a cavallo tra l'ora dell'aperitivo e quella di cena siamo tornati in centro per vedere quante persone hanno deciso di godersi in socialità questo primo giorno di riaperture: c'erano molti giovani per strada e altrettanti fuori dai locali, seduti ai tavolini, ma nessuna ressa e nessuna scena simile a quelle che si sono viste ieri pomeriggio in piazza Santo Spirito a Firenze dove si sono verificati assembramenti e dove le bottiglie di birra campeggiavano abbondantemente fuori dai cestini. 

Insomma un lunedì speciale dopo tanti mesi duri, ma nessuna festa in barba alle norme anti-covid. La città è tornata a vivere, con la speranza che le restrizioni siano sempre meno, fino a scomparire.