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Caso Ferragni, l'arcivescovo apre un altro fronte

Benotto ha parlato di "grande tristezza e strumentalizzazione del mistero cristiano", mentre da alcune parti cattoliche c'era stato un assenso

L'entrata decisa in campo dell'arcivescovo di Pisa rappresenta una plateale bocciatura dell'opera del pittore Jacopo Pischedda montata sul terrazzino di Palazzo Stefanelli che si affaccia sul Corso, il cuore della città di Pontedera. Un terrazzino dal quale si sono via via affacciati campioni sportivi e personaggi della vita cittadina. E a questo punto la "quaestio" Ferragni, per chi ancora non la conoscesse, ma crediamo che ormai la conoscano tutti, è il volto della famosa "influencer" a rappresentare quello della Madonna, esplode ancora di più

E principalmente perché, a nostro giudizio, apre un caso anche all'interno del mondo cattolico mentre il sindaco Pd Matteo Franconi ha dichiarato un sintetico, ma chiaro, "nessun limite all'artista".

In un primo momento si era capito che Franconi non sapesse che il volto di un personaggio molto in voga aveva sostituito quello della Madonna, ma oggi il sindaco ha spiegato che era informato della presenza dell'immagine della Ferragni, e lo ha confermato anche il curatore Alberto Bartalini

Ormai il dado è tratto e, volendo farlo, l'unica cosa che potrebbe dar ragione a chi in questa vicenda è ora dalla parte dell'arcivescovo sarebbe di togliere l'intera opera dallo storico terrazzino più centrale della città. 

Sia chiaro: la nostra non è un'indicazione, né tantomeno un diktat, ci mancherebbe altro!, a togliere l'opera

Ma indubbiamente questa sarebbe l'unica via, anche perché da tempo una parte della componente cattolica è vicina alle tante amministrazioni comunali di centrosinistra così come le amministrazioni comunali sono vicine alle organizzazioni cattoliche. Un bel rebus, questo, sul caso Ferragni.