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Delegati Piaggio, la risposta di Fiom-Cgil

Dopo le accuse di sei delegati Rsu in rotta con il sindacato, l'organizzazione pisana risponde: "Statuto, regole e referendum vanno rispettati"

Gli stabilimenti Piaggio dall'alto

Non si è fatta attendere la replica della Fiom-Cgil, che è tornata sul caso dei sei delegati Rsu di Piaggio che, nei giorni scorsi, hanno deciso di abbandonare l'organizzazione in polemica con i vertici dirigenziali del sindacato. 

"Nel prendere atto della decisione non possiamo che sottolineare come, nei fatti, questi delegati si erano allontanati già da molto tempo dalla nostra organizzazione - hanno spiegato dalla Fiom-Cgil di Pisa - nel corso degli anni, infatti, la commissione nazionale di garanzia Cgil ha sanzionato più volte con dei provvedimenti di sospensione i sei delegati più altri membri del nostro direttivo, rei di non aver rispettato il nostro statuto su innumerevoli aspetti".

"Ci preme sottolineare che chi intende far parte della Fiom e della Cgil ne rispetta le regole. La nostra organizzazione non può essere usata a proprio uso e consumo - hanno spiegato - nel corso dell’ultima conferenza di organizzazione, la Cgil ha rafforzato un aspetto statutario proprio portando ad esempio la situazione di Piaggio: quando siamo di fronte a un accordo nazionale o aziendale che viene sottoposto a referendum tra i lavoratori, l’esito di quel voto, piaccia o non piaccia, è vincolante per tutti e dev'essere rispettato".

"Nel corso degli anni questi delegati non hanno mai rispettato questa regola, anzi, hanno sommerso la Fiom e i suoi dirigenti di accuse al limite della diffamazione, come del resto hanno fatto anche nel loro ultimo comunicato - hanno aggiunto - ricordiamo che già nel Giugno 2017 la Fiom di Pisa scriveva che per coloro i quali affermavano che 'chi ha firmato il contratto nazionale deve vergognarsi', non aveva senso rimanere nella Fiom. Vergognarsi di che cosa, poi? Oltre il 90% dei lavoratori ha approvato quel contratto".

"Se non condividono niente di tutto quello che facciamo, nel pieno rispetto delle idee di ognuno, ne traggano le conseguenze - hanno proseguito - oggi, dopo aver lasciato macerie e dopo aver avvelenato i pozzi, almeno hanno assunto una decisione che ha un minimo di coerenza".

"Fiom e Cgil, adesso, hanno il compito di provare a ricostruire una delegazione sindacale con la certezza che non sarà per niente facile, ma anche con l’ambizione di essere un sindacato solido, portatore di valori e di una storia che nessuno può cancellare - hanno concluso - e che anche in Piaggio possano tornare a essere quel sindacato che in tantissime altre aziende le lavoratrici e i lavoratori hanno imparato a conoscere e ad apprezzare".